Nel corso dei primi cinque mesi dell’anno, il fenomeno delle sostituzioni di mutui ha oltrepassato il 60% delle erogazioni totali, seguiti con il 33,8% dai mutui per acquisto della prima casa.
Sono le evidenze principali, che emergono dall’ultima edizione dell’Osservatorio sul mercato dei mutui di un celebre intermediario e consulente multimarca indipendente e leader nel paese.
“Tra le forme di mutuo maggiormente erogate nel periodo tra gennaio e maggio 2015 si è confermato il tasso fisso con il 58,1% delle sottoscrizioni rispetto al tasso variabile, per il quale si è registrato il 37,6%, in forte calo rispetto al secondo semestre del 2014”. Per quanto riguarda la durata, invece, la maggioranza dei mutui erogati nel paese ha una scadenza a 20 anni (pari al 26% del totale), oppure di 15 anni (il 23,1% del totale dei prestiti immobiliari). L’importo medio dei mutui erogati è stato pari a 117.281 euro, in calo rispetto ai 121.363 euro del secondo semestre del 2014. Sempre nei primi cinque mesi del 2015 è ammontata al 25,8% la richiesta di mutui per le classi di prezzo (Loan-to-Value) tra il 71 e l’80% del valore dell’immobile, con il 18,6% dei mutui effettivamente erogati che conferma un tale valore.
A livello di localizzazione geografica i mutui emessi si sono distribuiti per il 42,9% nel Nord Italia, seguiti dal Centro con il 39,2%, dal Sud (12,8%) e infine dalle isole (5,1%). Anche se la Lombardia mantiene un ruolo di regione trainante, i dati presentati dalla Banca d’Italia a Milano attestano che la ripresa in atto è ancora lenta, e risente di una crisi lunga otto anni. Benché il Pil lombardo sia infatti tornato in positivo già nell’esercizio 2014 (+0,2%), sul fronte delle famiglie lombarde i mutui per l’acquisto di case avevano segnato un calo dello 0,2% sul 2013, mentre il credito alle imprese ha registrato una flessione del 4,1%. La dinamica, nei dati presentati dal direttore generale dell’authority Salvatore Rossi, “ha interessato tutti i settori di attività, confermandosi più marcata nel terziario”.