Il gruppo Nasdaq Omx, che controlla la borsa dei titoli hi-tech, ha stanziato 40 milioni di dollari per rimborsare broker e investitori che hanno subito danni a seguito del temporaneo “black-out” degli scambi nella mattina dell’atteso collocamento azionario di Facebook. L’amministratore delegato del Nasdaq, Robert Greifeld, porgerà le sue scuse ufficiali per i problemi tecnici causati dal sistema di scambio del Nasdaq, che hanno complicato non poco l’Ipo di Facebook avvenuta lo scorso 18 maggio. Si tratta di un rimborso parziale rispetto alla perdita complessiva di 100 milioni di dollari subita dai vari Ubs, Citadel, Citigroup, Knight Capital Group e altri ancora.
Il rimborso avverrà in parte in contanti (13,7 milioni) e in parte attraverso benefit e sconti su commissioni future. L’offerta che è stata presentata ieri ai vari brokers e investitori dovrà essere ora approvata dalla Securities and Exchange Commission (SEC), l’equivalente della Consob americana. Nel giorno del debutto in borsa di Facebook, ci fu un black-out inspiegabile, che ritardò di circa 30 minuti l’inizio delle contrattazioni. Alcuni ordini di compravendita da 30 milioni di azioni non furono mai eseguiti, mentre altri furono eseguiti ma mai confermati.
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I brokers menzionati in precedenza, che risulteranno poi tra i più colpiti per questo blocco del sistema, si erano ritrovati con posizioni lunghe indesiderate a metà matttinata, quando i prezzi erano già crollati con decisione dai top storici di 43,1 dollari per azione. Ieri il titolo Facebook è salito del 3,63% a 26,81 dollari, dopo aver toccato un nuovo minimo storico a 25,52 dollari. Secondo la banca d’affari americana JP Morgan, le azioni Facebook valgono 37 dollari. La banca ha iniziato la copertura sul titolo assegnando un rating “outperform” (farà meglio del mercato).
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Tuttavia, c’è anche chi è decisamente pessimista sul futuro della società di Menlo Park. Non si tratta di un target molto più basso dei valori correnti, bensì della previsione della fine di Facebook entro il 2020! L’annuncio shock è stato fatto da Eric Jackson di Ironfire Capital Founder. Secondo l’analista la tecnologia si dirige verso il mobile-web e Facebook sarà spazzato via tra qualche anno.