Imperversa lo scontro politico e non sulla vicenda Alitalia: Berlusconi auspica ancora una cordata italiana ed ha fatto richiesta al Governo di un prestito ponte, mentre Banca Intesa per mezzo di Corrado Passera nega la possibilità di un’offerta all’ultimo minuto.
Mi risulta in maniera inequivocabile che Intesa abbia chiesto di vedere i conti di Alitalia
Queste le parole del candidato premier del Pdl, che incurante delle smentite di Corrado Passera, preme affinchè il governo dia il via libera ad un prestito ponte per dare il tempo necessario alla cordata italiana esclusa dalle trattative di formulare un’offerta concreta. I tempi però sono stretti, il 31 marzo è la data del dentro o fuori: se non dovesse essere conclusa la trattativa con Air France scatterebbe la procedura fallimentare.
Difficile da credere ma gli unici alleati del Cavaliere, abbandonato dal fronte politico, sembrano essere i sindacati. La convocazione delle sigle sindacali è stabilita per il 25 marzo, alla presenza di Spinetta e Prato. Il sì dei sindacati, giudicato indispensabile da Spinetta, è legato a più di una questione, dal cargo agli esuberi, da Malpensa a Az Servizi, ed una risoluzione veloce appare difficile.
Veltroni d’altra parte non si espone, stretto tra il restare fedele a quanto fatto dal governo Prodi e il non volersi inimicare i sindacati. Si distingue invece dal coro del Nord il governatore del Veneto, Giancarlo Garlan, il quale non si dice d’accordo sull’importanza dell’aeroporto di Malpensa, “siamo autosufficienti“, e definisce la soluzione AirFrance una “medicina amara” ma necessaria, l’unica alternativa valida.
Sono in molti ora, solleticati dalle parole di Silvio Berlusconi, a chiedersi se una cordata italiana sia veramente possibile. Nonostante tutto però nessun imprenditore per ora sembra veramente deciso ad allearsi con Air One di Carlo Toto per risollevare le sorti della compagnia di bandiera. Come detto Corrado Passera di Intesa afferma di non essere a conoscenza di novità quanto a nuove offerte.
La proposta Air France è l’unica in grado di dare un futuro ad Alitalia, disastrata dal punto di vista finanziario ed industriale e gli imprenditori disposti ad entrare nella cordata italiana, secondo rumors, lo farebbero solo con contributi minimi, quasi fossero esclusivamente “rappresentativi”.
La Sea nel frattempo non si tira indietro ed insiste sulla necessità di un risarcimento. Air France ha messo come condizione all’acquisto di Alitalia, che il Governo provveda a pagare la Sea, il cui azionista principale è il Comune di Milano, qualora il giudice dia ragione all’azienda che gestisce Malpensa. L’Unione Europea dal canto suo si è espressa su questa vicenda affermando che lo stato non potrà garantire la copertura di eventuali danni da corrispondere alla Sea perchè si tratterebbe di aiuti di stato, cosa contraria alla normativa UE.