La tragedia del crollo del ponte Morandi di Genova ha scosso l’Italia intera e portato il Governo a voler tentare la revoca della concessione. Qualcosa che non può fare però senza pagare una penale miliardaria per ottenere il suo scopo.
Questo perché per contratto di appalto è previsto che in caso di revoca, a prescindere dalle motivazioni, lo Stato dovrebbe versare alla società un indennizzo di circa 15-20 miliardi. Una cifra impossibile che di fatto blocca le mani al Governo in tal senso. Citiamo testualmente:
[E’ previsto ] un indennizzo in ogni caso di recesso, revoca, risoluzione e sarà pari a un importo corrispondente al valore attuale netto dei ricavi della gestione.
Calcolando la scadenza naturale del contratto ed eseguiti i debiti conti, la cifra che lo Stato dovrebbe alla società autostradale è quella indicata in precedenza. Intanto per quanto giustamente stia tentando di difendersi data la situazione, Atlantia è alle prese con un vero e proprio cataclisma dal punto di vista finanziario. Le obbligazioni con scadenza luglio 2027 cedono infatti il 4,01% a 92,8 mentre il bond da 700 milioni con scadenza settembre 2029 scivola del 4,3% a 91,79. I credit default swap, ovvero gli strumenti che assicurano contro un default del debito di Atlantia, sono schizzati ai massimi da 5 anni. E’ Bloomberg a sottolinearlo mentre la società tenta di correre ai ripari con gli investitori attraverso una nota.
Atlantia S.p.A., in relazione a quanto annunciato in merito all’avvio di una procedura finalizzata alla revoca della concessione nella titolarità della controllata Autostrade per l’Italia, deve osservare che tale annuncio è stato effettuato in carenza di qualsiasi previa contestazione specifica alla concessionaria ed in assenza di accertamenti circa le effettive cause dell’accaduto. […] Le modalità di tale annuncio possono determinare riflessi per gli azionisti e gli obbligazionisti della Società. Atlantia pertanto continuerà a supportare la controllata Autostrade per l’Italia nelle interlocuzioni con le Istituzioni in questa delicata fase avendo riguardo anche alla tutela dei propri azionisti ed obbligazionisti con una corretta e tempestiva informazione al mercato.