L’aumento degli affitti del 16% verificatosi nel 2008 dovrebbe provocare per il prossimo triennio un forte rischio di sfratto per più di 150.000 famiglie italiane: l’allarme è stato lanciato da un’indagine effettuata in maniera congiunta dalla Cgil e dal Sunia, il Sindacato Nazionale Unitario Inquilini e Assegnatari. Sono soprattutto le famiglie monoreddito a subire in maniera più pesante il peso sempre maggiore dell’affitto: le cifre parlano chiaro, la Cgil ha riscontrato che sono Roma e Milano le città dove si registrano i picchi più alti, con affitti che incidono tra l’82% e il 92% dei redditi.
Come spiegano le stesse parole dell’indagine svolta dai due sindacati:
Con questi canoni insostenibili, l’aggravio di spese per l’abitazione e della situazione dell’occupazione, il triennio 2009-2011 dovrebbe essere nefasto per circa 150.000 famiglie in affitto, le quali rischiano seriamente di perdere la loro casa a causa della morosità per il pagamento dell’affitto.
La ricetta suggerita dal Sunia al fine di prevenire questa situazione è quella di ampliare l’offerta di alloggi in locazione a canoni maggiormente sostenibili per la domanda; viene invece bocciato senza appello il piano-casa promosso dal governo, ritenuto troppo dannoso per il territorio. Le famiglie che sono state intervistate per stilare l’indagine sono state scelte tra quelle colpite da sfratto per morosità: uno dei dati che salta subito agli occhi è come siano soprattutto le famiglie di pensionati e lavoratori dipendenti ad essere maggiormente esposte alla crisi finanziaria ed economica.
Dall’indagine risulta inoltre che nelle aree metropolitane in cui si concentrano le principali densità abitative, nell’ultimo anno sono stati emessi circa 100.000 sfratti per morosità e 90.000 famiglie sono state sottoposte a tale provvedimento. Milano, Roma, Napoli e Torino sono le città che guidano questa triste “classifica”. Infine bisogna sottolineare anche che il fondo di sostegno all’affitto è stato progressivamente svuotato, a causa in particolare della riduzione di stanziamenti del governo in questo settore.
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