Non sono certo positive le previsioni stilate dal Centro Studi di Confindustria, la Confederazione Generale dell’Industria Italiana, in relazione all’andamento dell’economia italiana per il 2009: le stime parlano infatti di un drastico calo superiore ai 2,5 punti percentuali per quanto riguarda la produzione dell’industria nel mese di gennaio appena terminato. Il dato è presente nel rapporto di Confindustria, il quale sottolinea anche un declino della produzione su base annua del 15,2% e un calo rispetto al mese di dicembre dello 0,5%. Si è dunque tornati ai livelli che erano stati raggiunti nel 1994: la riduzione della produzione era cominciata verso la fine del 2006 (attualmente si è attestata al 17,2%), periodo in cui venne raggiunto l’ultimo picco.
Come ha spiegato lo stesso Csc:
Il fatto che vi sia stata una diminuzione così notevole della produzione del’industria nel corso dell’ultimo trimestre del 2008 (-7,5% rispetto al terzo trimestre dello stesso anno) ha comportato una forte riduzione del prodotto interno lordo (circa l’1,6%) e un bilancio annuale per il 2009 maggiormente gravato dalla pesante eredità negativa del passato. Vi sono alte probabilità che il Pil subisca quest’anno una contrazione superiore ai 2,5 punti.
Quindi, le previsioni di Confindustria sono di sicuro le più negative riguardo all’andamento del prodotto interno lordo del nostro paese nel 2009: infatti, il governo italiano ha presentato a Bruxelles un programma di stabilità che segnala per il 2009 un declino del 2%, mostrando però anche un cauto ottimismo per quanto riguarda una ripresa, seppure debole, nel 2010 (+0,3%) e nel 2011 (+1%).
Anche Bankitalia si è mostrata moderatamente fiduciosa circa una ripresa dell’economia: le sue previsioni, però, indicano che nel 2010 vi sarà un aumento dello 0,5%, quindi leggermente superiore rispetto alle attese del governo. Pessimistica è invece la stima del Fondo Monetario Internazionale, l’istituto che promuove la cooperazione economica a livello internazionale, secondo il quale la recessione italiana sarà più duratura e il Pil calerà nel 2009 (-2,1%) e nel 2010 (-0,1%).