La crisi economica in corso che, partita dalla caduta del sistema bancario e finanziario, ha lasciato il segno sull’economia reale e sulla società, potrebbe già aver toccato il suo punto più basso, con la conseguenza che il deterioramento della congiuntura potrebbe ben presto lasciare spazio a dei segnali di ripresa, seppur timidi, che comunque non devono far abbassare la guardia.
L’imperativo categorico è quello di scongiurare una nuova crisi economica ed una recessione in “stile ’29”, ed in tal senso sono incoraggianti le dichiarazioni rilasciate da Mario Draghi, Governatore della Banca d’Italia, il quale a Praga, in qualità di Presidente del Financial stability board, ha dichiarato che la crisi economica sta rallentando.
Insomma, ancora non è tutto finito, ma le decisioni prese alla conclusione del G20 rappresentano il punto di partenza per costruire un nuovo modello di finanza basato sui fondamentali, sul lavoro e sul benessere sociale.
Ma secondo il Governatore della Banca d’Italia, il quale ha comunque messo in evidenza come una rondine non fa primavera, è necessario che si faccia luce sui movimenti finanziari non regolamentati, a partire dai paradisi fiscali il cui operato ancora sfugge ancora ai meccanismi di supervisione, controllo e regolazione che, senza azioni opportune, possono contribuire a generare nuove crisi sistemiche.