Eccoci finalmente alla fase 2 della manovra finanziaria, quella che dovrebbe attenersi a regole volte a incentivare la crescita del nostro Paese e a sostenere l’occupazione. Sembra che il governo faccia sul serio anche sotto questo punto di vista e intende una volta per tutte, mettere fine al livello di precarietà esagerato a cui abbiamo assistito in questi anni, dovuto all’abuso di contratti di lavoro che dovrebbero limitarsi realmente a situazioni di lavori autonomi, ma che spesso nascondono veri e propri rapporti di dipendenza. Entro breve tempo chi vuole flessibilità dovrà pagarla. E anche abbastanza cara. Suona come una minaccia forse, in realtà si vuole tendere a dare più certezze non solo ai giovani, ma anche a chi, in età più avanzata deve reintegrarsi nel mondo del lavoro a causa di mobilità e licenziamenti. Ecco le proposte del governo.
Il Cui
Il contratto unico di inserimento é un contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti, applicabile a tutti i lavoratori, senza alcun vincolo di età. Fin dal primo giorno é un contratto a tempo indeterminato e quindi non ha bisogno di alcuna conversione in altro contratto. Sono però presenti due fasi: la fase di inserimento e la fase di stabilità. Nella prima, il titolare dell’azienda può interrompere il contratto di lavoro anche senza giusta causa ma deve indennizzare il lavoratore di 5 giorni lavorativi ogni mese. Se invece le parti non rescindono, si passerà automaticamente alla fase di stabilità e quindi con le piene tutele dei lavoratori a tempo indeterminato.
Il contratto di apprendistato
Anche questo é a tempo indeterminato, ma è valido solo per personale che non supera i 29 anni. In questo caso é previsto un periodo di formazione, entro il quale datore di lavoro e lavoratore possono recedere dal contratto in assenza di una “giusta causa” o di un “giustificato motivo”. Dopo la scadenza del periodo di formazione, si può recedere liberamente dal contratto, altrimenti diventa ordinario rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato. Ci sono però dei paletti che inserisce questo governo: il contratto di apprendistato non può interessare più di tre dipendenti.
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