Ericsson è una delle aziende impegnate nel ramo della telefonia e della comunicazione più durature del proprio settore di appartenenza. Sorge però un problema: il titolo precipita. E la colpa è da dare tutta ad un bilancio in netto calo rispetto agli anni successivi.
Gli analisti hanno stimato che la società di tlc dovrà eseguire molti più tagli del previsto per riuscire a tenere i propri conti ad un livello che consenta all’azienda di rimanere a galla ed evitare la bancarotta. Quel che è certo è che, una volta lanciato l’allarme sui dati relativi al bilancio, il titolo sia stato colto da una spinta ribassista che sarebbe stato meglio evitare onde creare ulteriori guai.
Entrando nello specifico del bilancio di Ericsson con dati alla mano è possibile notare come nel secondo trimestre il gruppo abbia registrato una perdita netta di circa un miliardo di corone (105 milioni di euro) e di come i ricavi siano calati dell’8% scendendo a 49,9 miliardi di corone. Un numero al di sotto di quelle che erano le stime eseguite, ovvero circa 50,5 miliardi di corone. L’azienda non nasconde la testa sotto la sabbia ed infatti al momento prevede un “accresciuto rischio” di peggioramento del mercato, che porterà un effetto negativo tra i 3 e i 5 miliardi di corone sugli utili operativi dei prossimi 12 mesi. Questo segna la necessità di pianificare una riduzione dei costi di almeno 10 miliardi di corone entro il 2018, puntando al contempo a raddoppiare il margine operativo del 2016. Quali saranno le politiche di razionalizzazione dei costi? Sarà questo importante vedere nel corso delle prossime settimane.