Sono coloro che vivono alle spalle del resto degli italiani. Coloro che sempre più spesso vengono designati con l’appellativo di “parassiti”, sottraendo spesso le risorse a coloro che ne hanno realmente bisogno. Falsi invalidi e finti poveri: di questi sembra essere composta la schiera dei truffatori, scoperti, dell’Inps. La Guardia di Finanza, in sette mesi di indagine, ne ha scoperti oltre 3000, con un danno per le casse dello stato che secondo le stime ammonta a circa 48 milioni di euro. Le Fiamme Gialle durante il loro lavoro hanno scovato “Poveri” con appartamenti e “ciechi” che guidano la macchina e vanno a fare la spesa tranquillamente in bicicletta oppure in auto. Ma la fila dei “furbetti del quartiere” non finisce qui: c’è i chi ha percepito la pensione dei parenti congiunti anche dopo la morte di questi ultimi.
E ancora: molti lavoratori stagionali nei periodi post-vendita, hanno diritto a un’indennità di disoccupazione, di cui però si sono indebitamente appropriate migliaia di persone assunte fittiziamente, gruppi di avvocati che hanno addirittura presentato pratiche a nome di persone decedute e l’elenco potrebbe non terminare qui… Un fenomeno che riguarda soprattutto il sud Italia, visto che la maggior parte di questi truffatori è stata scoperta tra Lecce e Palermo. Tra invalidi civili, superstiti e non autosufficienti al 100%, in Italia sono più di sette milioni le persone che percepiscono una pensione d’indennità, un spesa decisamente importante per il nostro Paese, circa 48 miliardi di euro, di cui purtroppo devono ancora venire a galla truffe e fatti fraudolenti.
Un giro vertiginoso di ‘falsi ricorsi’ dei braccianti gestito da 14 avvocati che si legge in una nota delle Fiamme Gialle -, in circa 5 anni, hanno presentato decine di migliaia di ‘ricorsi fotocopia’ anche a nome di ignari braccianti, talvolta addirittura deceduti, per ottenere rimborsi previdenziali confidando nell’impossibilità di poter verificare ogni singola posizione a causa dell’eccessivo numero dei contenziosi instaurati. Dopo l’inchiesta, il numero dei ricorsi è calato del 90%.
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