FCA risale in Borsa, facendo registrare a Piazza Affari un incremento dell’1,63% a 9,985 euro per azione. E questo potrebbe dipendere dalle notizie che giungono dagli Stati Uniti in merito alle indagini relative ai motori diesel in corso.
Per prima cosa il giudice che sovrintende la causa contro Fiat Chrysler ha reso noto di voler trovare un accordo e che per questo motivo è intenzionato a nominare l’esperto Ken Feinberg in tal senso. Secondo gli analisti che stanno studiando l’andamento del titolo, teoricamente la potenza dei fondamentali della società dovrebbero dare modo al titolo di ottenere dei multipli più elevati. Il vero freno alla crescita è però rappresentato dai rischi che vengono percepiti in merito ai rapporti con l’Epa ed il Dipartimento di giustizia. “Problematiche” che sarebbe possibile superare con un accordo.
Non vi sono però buone nuove da parte dei procuratori olandesi che sono impegnati ad indagare sui potenziali abusi del software per le emissioni di veicoli da parte di Suzuki e di FCA. Quello che sta emergendo, soprattutto per gli esperti di Banca Akros, non è positivo:
La notizia non è positiva ma sosteniamo che i rischi siano abbastanza limitati, considerando il numero piuttosto basso di veicoli coinvolti e il fatto che neanche Volkswagen è stata particolarmente penalizzata in Europa. In primo luogo il modello in questione (quello coinvolto nelle indagini, N.d.R.) non è più in commercio. Inoltre, Jeep ha proposto una correzione al software questo mese, ma la Rdw non ha ancora avuto la possibilità di valutarlo. In ogni caso, il potere di imporre ammende non spetta alla Rdw, ma ai giudici.
Come si comporterà l’azione nei prox giorni.