Il Fondo monetario internazionale ha rivisto al rialzo le stime di crescita dell’area euro. L’economia di Eurolandia deve però fare i calcoli con grandi rischi, soprattutto tenendo conto delle turbolenze sui mercati finanziari che per il momento proseguono, come spiegano gli ispettori di Washington nel loro tradizionale rapporto Article IV. Le stime di crescita per Eurolandia formulate ad aprile dal Fondo Monetario Internazionale erano state criticate dalla Commissione di Bruxelles che le aveva giudicate troppo pessimistiche. Pochi giorni fa il Fondo, modifica al rialzo le stime 2008 portandole dall’1,4% all’1,75%. Le previsioni di primavera della Commissione Ue, rese note a fine aprile, danno per l’anno in corso una crescita all’1,7% e per il 2009 all’1,5%.
Si tratta di una revisione ancora preliminare.
ha spiegato Alessandro Leipold, direttore del dipartimento europeo, perché per le previsioni ufficiali bisognerà attendere il mese di luglio. Se il Pil crescerà più del previsto, l’inflazione tornerà gradualmente sotto il 2% alla fine del 2009.
Su tale previsione, pesa però un grado insolitamente elevato di incertezza, in particolare sul fronte dei prezzi delle materie prime e dei generi alimentari.
E’ questa la conclusione della missione Fmi sulle politiche macroeconomiche dell’area presentata pochi giorni fa a Francoforte. Secondo il Fmi, pero’, tale conclusione e’ soggetta a grandi rischi tenendo conto della persistente turbolenza finanziaria. L’Istituto di Washington ha quindi sottolineato la migliorata resistenza dell’area agli choc globali, ma anche il permanere di rischi, legati alle crisi finanziarie e all’aumento dei prezzi.