Il quadro che emerge da questa situazione é quello di uno scenario dove rabbia e desolazione sono i soggetti principali. La desolazione di chi a causa della crisi non riesce ad andare avanti e la rabbia di fronte alle scelte del governo, che contribuiscono a stremare la categoria. I padroncini dell’Aias finiranno la protesta iniziata qualche giorno fa, ma tutti gli altri autotrasportatori indipendenti, imprenditori agricoli e pescatori continueranno gli scioperi a oltranza, fino a quando si avrà una risposta dal governo. Le città anche sono stremate da cinque giorni di proteste: manca la benzina, gli autotrasportatori sono fermi e gli scaffali dei supermercati si svuotano, furti di benzina, vigili urbani rimasti a piedi per mancanza di carburante.
La protesta minaccia di spostarsi: i Forconi sono pronti ad andare a Roma, come annuncia il leader del movimento, Mariano Ferro da Avola, e lo spostamento inizierà in tempo per seguire l’incontro tra il premier Mario Monti e il governatore della Sicilia Raffaele Lombardo, in programma mercoledì. La speranza é che questo gesto estremo riesca a scuotere gli animi di chi é al potere, ma in realtà sembra che la protesta non avrà, almeno per ora, gli effetti desiderati, al contrario: la protesta degli autotrasportatori continua e l’Autorita’ di Garanzia sugli scioperi sottolinea la possibilità di aprire un procedimento con eventuali sanzioni perchè, come sottolinea il ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri, un blocco del genere non é tollerabile.
Queste dichiarazioni però non serviranno a calmare gli animi. La protesta degli autotrasportatori prosegue, ha voluto precisare il leader dell’associazione degli autotrasportatori Aias, Giuseppe Richichi e intanto il coro di protesta si sposta anche sulla Salerno-Reggio Calabria, in Puglia a Bari fino ad arrivare al nord: anche a Torino i manifestanti hanno bloccato il casello dell’A4 in direzione Milano. E gli scioperi potrebbero proseguire finchè il governo non darà risposte concrete.
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