Il governo ha richiesto la fiducia, si tratta della tredicesima volta per quanto riguarda questo esecutivo, sul cosiddetto decreto “milleproroghe”, ottenendola con 284 voti favorevoli e 243 contrari. Il prossimo 24 febbraio è la data fissata per il voto finale sul decreto. C’è da sottolineare che il testo giunto alla Camera è quello già approvato in Senato: anche a Palazzo Madama era stata richiesta la fiducia sul provvedimento, in modo da “blindare” il testo. Le mosse del governo non sono certo piaciute all’opposizione, la quale lamenta il troppo breve tempo per discutere su argomenti di questa portata e la continua richiesta di fiducia su questioni importanti legate all’economia.
Molto forti sono state le accuse mosse, ad esempio, da Massimo Vannucci, esponente del Partito Democratico:
I deputati delle commissioni Affari costituzionali e del Bilancio di Montecitorio hanno avuto a disposizione solo sei ore di tempo per poter prendere visione del decreto milleproroghe e valutare, di conseguenza, il contenuto degli emendamenti da presentare.
Ma le critiche maggiori dei partiti di opposizione si rivolgono soprattutto ai contenuti del decreto. Il “ministro ombra” dell’Economia del Pd, Pier Luigi Bersani, si è scagliato contro la cartolarizzazione Scip2 (l’acronimo sta per Società Cartolarizzazione Immobili Pubblici: si tratta della seconda edizione del programma di dismissione di tali immobili), in quanto avrebbe portato a generare ben 1,7 miliardi di euro di passività da ripianare. Sempre secondo lo stesso Bersani, la norma, fortemente voluta dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti, andrebbe maggiormente a carico dei contribuenti, rendendo necessario trovare soluzioni alternative meno gravose.
Tra le altre novità, il decreto ha inoltre completamente rivoluzionato il calendario di Unico, prorogando molte delle scadenze relative alla dichiarazione dei redditi, ha autorizzato a seguire iter molto più agevoli e rapidi per quanto riguarda l’edilizia delle carceri e ha previsto che i fabbricati rurali, in presenza di determinati requisiti, non fossero assoggettabili all’Ici.