Per la Grecia si aprono le porte della ristrutturazione del debito: le banche creditrici si impegnano con il governo greco in una corsa contro il tempo per evitare il default. Il 20 marzo scadono 14.4 miliardi di Euro di titoli greci e le soluzioni non sono tante: bisogna trovare il denaro per pagare oppure questi bond non saranno rinnovabili, anche perchè i collocamenti mensili di titoli a brevissimo sono l’unica fonte di finanziamento della Grecia. Dopo una sospensione di qualche giorno, la trattativa che prevede la rinuncia da parte delle banche a circa 100 miliardi di crediti è ripresa anche se continuano ad esserci preoccupazioni sul mercato.
Tornano a negoziare i rappresentanti della Troika – Ue, Bce e Fmi – e le autorità greche. L’argomento al centro della discussione ovviamente riguarda gli aiuti, oltre alle modifiche al contratto di lavoro collettivo, la riduzione dello stipendio minimo garantito e l’abolizione di tredicesima e quattordicesima nel settore privato. Fonti vicine al ministero delle Finanze si sono dette ottimiste riguardo la necessita’ di prendere nuove misure per correggere le voci del bilancio dello Stato, le parti sociali sono al lavoro per fissare un nuovo incontro.
In questi giorni il presidente Nicolas Sarkozy, ha avvertito la Grecia che non deve rinviare le decisioni sulla sua situazione economica, l’Eurozona non é ancora fuori pericolo e il rischio per la nostra moneta é uno spettro non ancora lontano. Tutta la classe politica greca deve comprendere, secondo il presidente francese, che in queste condizioni non é possibile rinviare le decisioni necessarie per risolvere la crisi e il debito, é necessario analizzare i termini della questione per ridurre il peso del debito. Ieri é stata raggiunta un’intesa sulla cedola sui nuovi bond che il Governo greco scambierà con quelli attualmente detenuti dai privati. I nuovi bond del Paese dovrebbero avere una durata di 30 anni e una cedola al 3,1%, che potrebbe salire di 0,7.
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