Banca Centrale Europea, Ue e Fondo Monetario Internazionale, il terzetto che ormai siamo abituati a chiamare Troika, sono i “medici” più importanti a cui si può affidare in questo momento la Grecia: la nazione ellenica, la quale versa in uno stato critico di salute, potrà comunque beneficiare di altre settimane di ossigeno, grazie all’approvazione della sesta tranche di aiuti finanziari, in attesa che lo stesso Vecchio Continente il G20 possano evitare il crack della nazione. Questo nuovo sostegno in favore del governo di Atene ammonta a otto miliardi di euro e la sua disponibilità diventerà concreta a partire dalla prima settimana di novembre, proprio quando la Grecia dovrebbe rimanere a corto di denaro cash.
Forse alludeva a questo il ministro delle Finanze Evangelos Venizelos, quando parlava di promesse che sarebbero state mantenute in merito a crediti e debiti. Occorre comunque precisare che la concessione non è stata affatto semplice, anzi il percorso che ha portato al via libera è stato costellato da rinvii e revisioni, visto che finora non si era riusciti a trovare un compromesso adatto tra la somma da stanziare e il rispetto dei parametri di crescita finanziaria. Una ulteriore tranche, poi, è prevista in calendario per l’ultima settimana di dicembre. Gli aiuti ci sono tutti, dunque, ma rimane alto l’allarme relativo al rispetto degli impegni presi da Atene.
In effetti, c’è ormai la convinzione diffusa che il paese non sia più capace di far fronte agli obiettivi di bilancio fissati per quest’anno, oltre a quelli in previsione per il biennio 2013-2014: l’austerity può essere importante da questo punto di vista, ma la crisi economica globale non aiuta di certo. Soltanto un dato economico fa apparire per un momento il sorriso sul volto delle autorità greche ed è quello relativo alle esportazioni, in deciso recupero. Purtroppo, però, le perdite per i creditori sui titoli di Stato potrebbero essere superiori al 60%.
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