Prosegue senza sosta il crollo dei listini azionari. In nottata Wall Street ha visto l’indice dei titoli industriali, il Dow Jones, scendere sotto quota 9000 con un ribasso del 7%; in Giappone il Nikkei ha perso l’11%. A niente sono quindi valse le mosse degli ultimi giorni, i mercati restano in preda al panico ed adesso si aspetta di capire quali provvedimenti prenderà il G7 di oggi a Washington. In questo momento a suscitare le maggiori preoccupazioni è il mercato del credito, si stanno infatti concretizzando i timori per un blocco dei flussi di liquidità, cosa che determinerebbe la paralisi del settore finanziario e con essa un ulteriore rallentamento delle economie reali. A tal proposito è necessario sottolineare che nell’ultima settimana i finanziamenti erogati dalla FED alle banche hanno raggiunto la media di 420 miliardi di dollari al giorno, un record che indica l’attuale blocco del mercato interbancario.
Quella che i leader dei 7 paesi più industrializzati del pianeta si troveranno ad affrontare oggi è quindi una situazione critica e c’è urgenza di porre un freno alla spirale di sfiducia che sta contagiando i mercati. Verranno analizzate in particolare le proposte di USA, UK e Germania. Negli Stati Uniti si sta mettendo a punto un secondo piano Paulson. Il segretario del dipartimento del Tesoro USA ha infatti proposto l’acquisto di quote di capitale delle banche in modo da rendere più solide le fondamenta di tutto il settore. Alistar Darling, ministro dell’economia nel Regno Unito, ritiene invece che per ridare slancio ai mercati interbancari i governi nazionali dovrebbero garantire il denaro che le banche si prestano a vicenda. Infine dalla Germania arrivano pressioni per una regolamentazione del mercato che sia più stringente.
Ciò che adesso conta di più è però la capacità dei vari governi di formulare una risposta unica e coerente con gli sviluppi della crisi. Si deve evitare un insuccesso come quello verificatosi in sede europea negli scorsi giorni quando i governi dell’area euro sono stati capaci solo di trovare un accordo per la garanzia dei conti correnti. Il G7 dovrebbe chiudersi intorno alle 18 (ora di Washington), quindi mentre da noi sarà notte fonda.
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