Secondo il Financial Times nuvole, pioggia e lampi sono destinate a imperversare sui cieli europei nei prossimi mesi, in un parallelismo tra previsioni economiche e meteorologiche che fa ben capire quali sono stati gli effetti della crisi finanziaria sull’economia reale. In questo grafico (per vederlo è necessario iscriversi gratuitamente al sito del Financial Times) si possono vedere le previsioni di crescita per gli stati europei in chiave appunto di previsioni meteo. Per fare un esempio sull’Italia sono presenti nuvole cariche di pioggia, segno che le prospettive di crescita sono decisamente negative (crescita 0 per il 2008 e il 2009). Significativo poi è il confronto con le previsioni fatte ad aprile e a luglio: a colpo d’occhio possiamo notare un forte e continuo peggioramento dello scenario per tutti i paesi con l’Italia che è passata da +1,1% nelle stime di aprile all’attuale +0%.
A luglio, sottolinea il FT, l’economia europea faceva i conti con i prezzi delle commodities alle stelle e con un euro in costante crescita nei confronti del dollaro, adesso le cose sono cambiate, ed in peggio. Ancora più pessimista BNP Paribas, la quale per l’area euro parla di recessione dello 0,3% nel 2009. La forte riduzione delle stime è imputabile allo scoppio della crisi del settore bancario europeo, cosa che ha ridotto il ruolo delle banche quali prestatrici di denaro e ha portato sfiducia nei cittadini e nelle imprese. Conseguenza diretta è stato il calo della domanda da parte dei consumatori e una riduzione degli investimenti da parte delle imprese. Negli ultimi mesi abbiamo inoltre assistito ad una frenata dell’economia statunitense (-0,3% nel terzo trimestre). Preoccupazioni poi intorno al mercato del lavoro, con la disoccupazione che potrebbe segnare un forte aumento (da segnalare che in Italia la cassa integrazione è in aumento del 70%).
Restano comunque forti interrogativi su quella che potrebbe essere l’evoluzione della situazione attuale, i fattori in gioco sono molti ed è impossibile sapere quanto saranno colpite le economie e quanto durerà la fase negativa. BNP Paribas è preoccupata dal fatto che siamo già in recessione nonostante né il credit crunch né una alta disoccupazione stiano colpendo (per adesso) le nostre economie. Allianz invece si aspetta che nei prossimi mesi la crisi finanziaria possa placarsi, cosa che riporterebbe fiducia. Il rallentamento dell’inflazione potrebbe lasciare alla BCE margini per una consistente riduzione dei tassi di interesse per sostenere le economie europee. Potrebbero poi arrivare misure anticicliche da parte dei governi. Per adesso però tutto deve essere lasciato al condizionale in quanto non ci sono certezze.
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