L’INPS pubblica i coefficienti per la liquidazione delle pensioni del 2009

 L’INPS ha pubblicato e reso disponibili i coefficienti volti a rivalutare le retribuzioni e i redditi da pensione validi per tutto quest’anno. I coefficienti in questione variano a seconda che si tratti della cosiddetta “quota A”, ovvero quella quota relativa alle anzianità di contribuzione fino al 31 dicembre 1992, o della “quota B”, la quale invece riguarda i contributi che sono stati maturati dopo la data del 31 dicembre 1992. Sarà ora dunque possibile effettuare il calcolo di una pensione che ha decorrenza nel 2009: questo particolare metodo di calcolo mette in relazione l’importo del trattamento con la retribuzione percepita mediamente negli ultimi anni di lavoro. In questo modo si potrà garantire una specifica percentuale della retribuzione (ad esempio, se l’anzianità massima è di 40 anni, questa percentuale sarà dell’80%).


Le nuove regole, rispetto alla vecchia normativa che faceva riferimento al decreto legislativo 503/1992, confermano comunque la rivalutazione per le retribuzioni considerate più “remote” nel periodo preso in considerazione, escludendo però da questo calcolo l’anno di decorrenza e l’anno immediatamente precedente. Per entrare nel dettaglio, c’è da dire che la misura della pensione viene effettuata, a partire dalla data del 1° gennaio 1993, sommando proprio le due quote citate in precedenza: la quota A viene calcolata basandosi sulla normativa vigente fino alla fine del 1992, mentre la quota B può prendere a riferimento la nuova normativa. La revisione dei coefficienti al ribasso è arrivata dopo le richieste pervenute dalla stessa INPS, in quanto si è reso necessario adeguarli alle nuove aspettative di vita.

La retribuzione media per ogni anno viene calcolata sulla base del periodo ottobre 2003/settembre 2009, che copre dunque un arco di tempo di cinque anni, facendo riferimento agli adeguamenti dell’ISTAT (il prodotto tra variazione del costo della vita e coefficiente medio di variazione dell’indice dei prezzi al consumo) e viene computata in base alle ultime 520 settimane di attività lavorativa.

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