La Cina ricorrerà a un sostanzioso piano di sostegno economico per fronteggiare adeguatamente la recessione

 La Cina ha annunciato il varo di un piano da 4 trilioni di yuan (586 miliardi di dollari) per stimolare l’economia del paese e per dare maggiore impulso all’espansione produttiva, favorendo il sostegno della crescita globale: il provvedimento si è reso necessario dopo che ci si è resi conto che Stati Uniti, Europa e Giappone hanno comportamenti altalenanti di fronte alla recessione. I fondi, che equivalgono a quasi un quinto del prodotto interno lordo della nazione asiatico dello scorso anno (3,3 trilioni di dollari), verrà utilizzato a partire dalla fine del 2010.

 

La Cina, quarta maggiore economia mondiale, adotterà una sorta di “politica fiscale pro-attiva” e andrà alla ricerca di una politica monetaria moderatamente libera da vincoli. Il paese asiatico sta seguendo i passi necessari al fine di sostenere il suo sistema economico: meno di una settimana fa, il premier Wen Jiabao si era recato a Washington per discutere con i leader mondiali riguardo alle modalità da seguire per alleviare la grave crisi finanziaria. Il governatore della People’s Bank of China, Zhou Xiaochuan, ha fatto sapere che il sostegno alla domanda interna è il miglior modo che ha la Cina per stabilizzare la sua situazione. Ma Juan, economista della Deutsche Bank AG di Hong Kong, ha così commentato la notizia:

I peggiori rischi nei confronti di una crescita economica sono attualmente di dimensioni maggiori rispetto a qualche mese fa. La Cina ha bisogno di approntare un pacchetto aggressivo di sostegno fiscale.

 

La ingente spesa annunciata in questi giorni, di cui ben 100 miliardi di yuan sono destinati a questo trimestre, andrà a coprire le rendite immobiliari e le infrastrutture per le aree rurali, come strade, ferrovie ed aeroporti. Il governo cinese concederà inoltre delle importanti deduzioni fiscali per gli acquisti di assets (in particolare attrezzature e macchinari) volti a dare un maggior impulso agli investimenti: si prevede che tale operazione consentirà una riduzione dei costi delle compagnie pari a 120 miliardi di yuan.

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