Una delle prime impronte di Christine Lagarde come direttore generale del Fondo Monetario Internazionale è rivolta soprattutto al Vecchio Continente: ne è un chiaro esempio l’ultimo discorso dell’ex ministro delle finanze francesi a Jackson Hole (Wyoming) nel corso di un incontro con gli economisti americani. In effetti, è stato lanciato l’allarme in merito alla nuova fase che sta vivendo l’economia mondiale, definita come “altamente pericolosa” e che richiede quindi nuove procedure e nuove misure per un pronto rafforzamento. In particolare, il riferimento è andato all’eccessiva crescita dei prezzi immobiliari statunitensi e alle banche europee, le quali hanno bisogno in questo momento di rinvigorire il loro capitale, in modo da scongiurare una crisi del debito che contagi a macchia d’olio tutto il continente.
Gli stimoli, pertanto, dovrebbero essere implementati nel breve termine, altrimenti potrebbe essere davvero troppo tardi. Il mese di agosto è agli sgoccioli ed è stato caratterizzato da dati non troppo confortanti: il valore globale dei titoli azionari è sceso di ben 5,7 trilioni di dollari e i vari governi non si sono ancora mostrati capaci di far fronte ai loro deficit. Inoltre, due colossi bancari come Ubs e Citigroup hanno dovuto tagliare le loro previsioni relative all’espansione globale. Tra l’altro, che il rallentamento sia costante lo si capisce anche dall’atteggiamento delle banche centrali, le quali continueranno a lasciare i tassi di interesse molto bassi per tutto il 2012.
A cosa può portare una ricapitalizzazione degli istituti europei? Lagarde è convinta che senza di essa la debolezza strutturale dei paesi possa peggiorare, in aggiunta il potenziamento dei bilanci bancari può diventare la chiave di volta per contrastare realmente il contagio finanziario. Infine, la ricapitalizzazione, sono sempre parole del numero dell’Fmi, dovrebbe essere di tipo sostanziale, con le banche impegnate nella ricerca di fondi nei mercati finanziari, oltre al denaro pubblico se questo dovesse risultare necessario.