Undici contestatori associati all’ormai celebre movimento Occupy Wall Street è stato arrestato nel corso della giornata di ieri mentre bloccava l’ingresso della banca Wells Fargo, proprio nel distretto finanziario di San Francisco: il loro rilascio è stato comunque immediato e ha consentito di conoscere un nuovo capitolo di questa protesta contro le banche e i poteri forti, tanto che è risuonato forte lo slogan “Siamo il 99%”. Persino qualche dipendente dell’istituto di credito americano ha appoggiato questa manifestazione, ricordando che le giuste cause che l’hanno favorita.
Se perfino coloro che lavorano per le maggiori banche si accorgono della differenza tra il denaro che viene fatto circolare all’interno del sistema creditizio e le difficoltà dei semplici cittadini, allora vuol dire che qualche presa di coscienza si sta facendo avanti. Occupy Wall Street ha fatto partire la propria crociata da New York, mentre ora viene emulata da gruppi praticamente identici; ad esempio, c’è anche Occupy Oakland, gruppo che prende il nome appunto da Oakland City, mentre un altro gruppo ancora si trova a Berkeley, ben intenzionato a protestare di fronte alla sede di Bank of America. Un’ulteriore contestazione, poi, è programmata per il prossimo week end, quando Occupy Monterey sarà pronta a far sentire la propria voce. Insomma, si tratta di un movimento che si sta diffondendo in maniera davvero rapida: i principali bersagli sono gli amministratori delegati delle aziende, ai quali viene ricordata l’eccessiva distanza tra i ricchi e i poveri in questo momento economico così critico.
Le varie voci che si stanno levando in tal caso stanno sottolineando soprattutto un fatto, vale a dire che maggiore sarà il numero degli aderenti alla protesta e più numerose saranno le possibilità che le banche siano costrette al contraddittorio. Tra l’altro, diversi gruppi, tra cui si possono citare Causa Justa, Just Cause, Young Workers United e perfino la Chinese Progressive Association, hanno fornito il loro contributo per questa organizzazione.
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