Il petrolio risale, è sopra i 37 dollari al barile

Oggi le quotazioni del petrolio hanno trattato in rialzo in Asia e si sono confermate positive nel pomeriggio: nel momento in cui gli scambi Ue volgono alla conclusione, a New York il Wti tratta in rialzo sopra 37 al barile, sospinto dal nuovo callo delle trivelle negli States certificato da Baker Hughes. Balzo sensibile anche per il Brent, che tratta ormai a 40 dollari al barile.


La buona lena del greggio ha stimolato i mercato spingendo il basket delle azioni dell’Asia-Pacifico (Giappone escluso) ai massimi da due mesi. Chiusura di seduta in rialzo per la Borsa di Shanghai, con l’indice Composite a 2.897,34 punti a +0,81%. Ininfluente per ora il taglio del target sulla crescita annunciato dal premier Li Keqiang che, all’apertura di sabato del Congresso nazionale del Popolo, ha stimato in scia a una congiuntura difficile un Pil in aumento del 6,5-7% nel 2016 e nel quinquennio al 2020, meno del 6,9% del 2015, già al livello più basso degli ultimi 25 anni. In un contesto asiatico positivo, la Borsa di Tokyoha chiuso in calo: il Nikkei 225 ha archiviato gli scambi cedendo lo 0,6% a 16.911 punti. Il principale indice economico del Giappone è diminuito per il terzo mese consecutivo a gennaio al livello più basso in quattro anni.

Nonostante il recupero dei mercati azionari e dell’energia, si conferma la fase di rialzo dell’oro, il bene rifugio per eccellenza: il lingotto è in rialzo a 1.266 dollari l’oncia, con un +20% aggregato per questo 2016.

Le prese di beneficio zavorrano la ripresa di Wall Street e indeboliscono i mercati europei, che non sfruttano il traino dei mercati asiatici. A Est, infatti, gli investitori hanno fatto scattare gli acquisti in scia al recupero del petrolio, che ha abbandonato ormai con convinzione i minimi da oltre un decennio aggiornati poche settimane fa.