Il crollo del titolo di General Motors Corp. dovrebbe costare al governo statunitense più di 200 miliardi di dollari e costringerebbe la casa automobilistica americana alla liquidazione, secondo quanto rivelato da una previsione della società. Un crollo di GM significherebbe dunque un maggiore aiuto nei confronti di specifichi stati come il Michigan, Ohio e Indiana: è questa l’opinione di Nariman Behravesh, economista della società IHS Global Insight Inc. di Lexington (Massachusetts). La proiezione dello stesso Behravesh di un piano industriale tra i 100 e i 200 miliardi di dollari verrà dibattuto la prossima settimana al Congresso statunitense, anche per sostenere società come la Ford Motor e la Chrysler LLC.
Lo scorso 7 novembre GM aveva annunciato che vi erano concrete possibilità che non ci fosse abbastanza denaro per le operazioni della società entro la fine di quest’anno, nonostante sia stato apportato nuovo capitale e il mercato automobilistico si sia ripreso dalla sua peggiore crisi di vendite degli ultimi 17 anni: la società statunitense ha al momento bisogno di 11 miliardi di dollari per pagare i suoi addebiti mensili. Mentre vi sono alcuni investitori, tra cui Wilbur Ross, che fanno sapere che il collasso di GM creerebbe una situazione realmente caotica che si concluderebbe con la liquidazione, altri, come William Ackman, affermano che la compagnia automobilistica avrebbe occasione di riorganizzarsi in tribunale.
Il Center for Automotive Research, organizzazione no-profit che studia i trend del settore automobilistico, ha stilato una proiezione secondo cui i governi federale, statale e locale potrebbero subire perdite pari a 108,1 miliardi di dollari nei prossimi tre anni, in caso di una riduzione del 50% delle operazioni del mercato delle autovetture. Renee Rashid-Merem, uno dei portavoce di General Motors, si è così espresso al riguardo:
Un’ipotesi di bancarotta non vorrebbe dire immediatamente una certa liquidazione della società. Non è questa un’opzione per GM, dato che essa crea più problemi di quanti ne risolve.