La Tennessee Valley Authority, l’ente statunitense di proprietà federale, è stata citata in giudizio dai residenti e dai proprietari terrieri della zona orientale del Tennessee, i quali sono stati colpiti dalla fuoriuscita di cenere di carbone che ha provocato l’accumulo di circa 4,5 miliardi di litri di fanghiglia. L’evento si era verificato lo scorso 22 dicembre nello stabilimento Kingston Fossil della TVA, a 65 chilometri da Knoxville (Tennessee): i danni sono stati calcolati in circa 5 milioni di dollari. L’eruzione di fango ha provocato l’inondazione di più di 300 acri della contea rurale di Roane, distruggendo abitazioni ed altre proprietà: la colata conteneva numerosi metalli tossici, come arsenico, tallio, antimonio, cadmio e mercurio, secondo la denuncia di residenti e proprietari.
Le accuse rivolte alla Tennessee Valley Authority riguardano i danni provocati alle proprietà personali, perdita della qualità della vita e monitoraggio medico per i possibili effetti sulla salute umana. La parte lesa ha inoltre chiesto in sede di giudizio che sia proprio la TVA ad occuparsi della completa rimozione di tutta la colata di fango e cenere dalle proprietà terriere e che si effettuino maggiori rilevazioni della qualità dell’aria e dell’acqua per quanto riguarda la presenza di componenti tossiche. La senatrice Barbara Boxer, la quale è anche portavoce dell’Environment and Public Works Committe, ha annunciato che si attiverà immediatamente per promuovere nuove leggi e regolamenti su questi disastri ambientali: c’è infatti da sottolineare che gli stabilimenti per lo stoccaggio della cenere di carbone non sono sottoposti ad alcuna legge federale.
La Tennesse Valley Authority ha già fatto sapere che sono state avviate le indagini per questo caso e anche per quello relativo alla fuoriuscita di polvere di gesso dallo stabilimento Widows Creek Fossil di Stevenson (Alabama): in questo caso, però, si è trattato di una fuoriuscita contenuta e le autorità statali e federali sono già state avvertite, come ha anche precisato l’ente in una dichiarazione nel suo sito web.