I saldi invernali sono ai nastri di partenza. La spesa media sarà di 400 euro per famiglia. E’ il risultato di un sondaggio di Confcommercio. Le città che il 2 gennaio taglieranno il nastro ai prezzi scontati saranno Roma, Milano, Napoli, Bologna, Venezia e Palermo. Il giorno seguente toccherà a Trieste, il 5 gennaio a Torino e il 10 gennaio a Genova e Aosta. Le diverse date da regione a regione anche quest’anno hanno fatto suscitare molte polemiche. L’87,2% dei commercianti intervistati da Format-Confcommercio si è dichiarato favorevole a un’unica data per l’inizio dei saldi. Così recita la nota:
Se ci sono forti consensi per un inizio unificato dei saldi in tutta Italia non risulta lo stesso sul tema liberalizzazione: lo stesso sondaggio pone al campione di intervistati l’interrogativo se sono o meno favorevoli ai saldi liberi. Le risposte dicono che il 70% degli imprenditori del commercio non sono d’accordo con una totale liberalizzazione dei saldi, in particolare perchè per il 55,2% dei commercianti intervistati non porterebbe ad un aumento dei consumi e quindi a maggiori vendite.
Il presidente Renato Borghi al vertice di Federmoda/Confcommercio ha detto: “È arrivato il momento di mettersi intorno ad un tavolo e cominciare a ridisegnare le regole per le vendite straordinarie: i saldi non devono essere di inizio stagione ma di fine stagione”. Borghi ha proseguito: “Garantire le più ampie possibilità di acquisti a prezzi favorevoli per i consumatori è una priorità che può essere garantita dall’eliminazione di ogni vincolo sulle vendite promozionali”.
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