Sony mancherà il suo obiettivo di vendita di LCD già rettificato ad ottobre

 Sony Corporation, seconda azienda al mondo per quanto riguarda la produzione di beni di consumo elettronici, potrebbe mancare l’obiettivo che si era prefissata in relazione alle vendite di televisori a cristalli liquidi, a causa, in particolare, dei bassi profitti ottenuti nel mercato europeo e nordamericano. Nello specifico, la compagnia asiatica aveva previsto la vendita di circa 16 milioni di televisori entro marzo 2009, ma il presidente Ryoji Chubachi ritiene la previsione lontana dal realizzarsi. Nel mese di dicembre si è infatti assistito a un drastico calo della fiducia dei consumatori statunitensi; anche nel Regno Unito tale fiducia è scesa al livello più basso dal 2004.

 

La Sony, che ha sede in Giappone, a Tokyo, aveva annunciato lo scorso mese che le condizioni delle economia sono più gravi del previsto e tale fattore ha spinto la compagnia a tagliare migliaia di posti di lavoro: un ulteriore deterioramento della situazione potrebbe portare ad una revisione degli obiettivi di profitto della società. C’è anche da sottolineare che Isetan Mitsukoshi Holdings Ltd., il principale grande magazzino del Giappone, e J. Front Retailing Co., azienda operativa per i negozi Daimaru e Matsuzakaya, hanno fatto sapere che le vendite di inizio anno nei loro maggiori punti vendita sono scese a causa del rallentamento della spesa di consumo.

 

In origine la Sony aveva pianificato la vendita di 17 milioni di televisori LCD per quest’anno fiscale, ma già in ottobre aveva dovuto tagliare la previsione di un milione di apparecchiature. Anche Panasonic Corp., una delle principali aziende concorrenti della Sony, aveva rettificato lo scorso novembre le sue previsioni di vendita di televisori a cristalli liquidi e al plasma. Risale allo scorso mese, invece, l’annuncio della Sony di voler avviare una importante serie di licenziamenti: sono infatti stati taglati circa 16.000 posti di lavoro, inclusi gli impiegati a tempo pieno e i dipendenti temporanei, al fine di fronteggiare il calo nelle vendite di lettori musicali e videogiochi.

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