Non si arrestano (anzi, sembrano essere solo all’origine) le indagini da parte dei pm sulle presunte tangenti Saipem. Secondo le intuizioni, infatti, una parte del denaro che è stata pagata da Saipem per aggiudicarsi dei contratti, sarebbe rientrata in Italia. Stando a quanto affermato in procura, con dichiarazioni riportate dal quotidiano Il Messaggero, “ci sono prove che parte dei soldi sarebbe andata a Pietro Varone e ad alcuni manager.
Insomma, stando a quanto sta emergendo, l’affaire algerino non sarebbe esaurito con i quasi 198 milioni di euro di tangenti pagate da Saipem tra il 2006 e il 2010 per ottenere appalti da 11 miliardi di dollari. “Ulteriori versamenti corruttivi a favore di entità riconducibili a Bedjaoui sono state corrisposte da aziende che operavano nel contesto algerino quali subcontrattisti di Saipem; detti versamenti venivano decisi nel corso di riunioni presso un albergo di Milano a cui partecipavano Bedjaoui e i suoi collaboratori, esponenti dei subcontractors, Varone e Bernini” – si legge tra le righe del decreto di perquisizione.
Nell’inchiesta, ricordiamo, sarebbe indagato anche Paolo Scaroni, amministratore delegato di Eni, per corruzione internazionale. Secondo le teorie dei magistrati, pertanto, a pagare le mazzette sarebbe stata non solo Saipem, bensì anche le società a cui il gruppo affidava il lavoro in Algeria, con Eni (controllante) che era al corrente di quanto stava accadendo.
Secondo quanto riportato dal quotidiano romano Il Messaggero, una delle principali figure della vicenda sarebbe Farid Noureddine Bedjaoui, 43 anni, nipote dell’ex ministro degli Esteri, che sarebbe stato “il mediatore delle operazioni: tramite la Pearl partners limited di Hong Kong, a lui riconducibile, Saipem convogliava il denaro «per la successiva distribuzione a faccendieri, esponenti del governo algerino e di Sonatrach». La maxi tangente da quasi 200 mila euro è stata versata in sette «commissioni» e la più consistente ammonta a 77,3 milioni di euro in relazione al contratto LNG GL3Z (Arzew)” – conclude il quotidiano (vedi anche Nuovi contratti Saipem).