Il ministro greco delle Finanze Evangelos Venizelos sta cercando in tutti i modi di gettare acqua sul fuoco: a suo parere, infatti, il governo di Atene verrà incontro a tutte le richieste dei creditori internazionali, provvedendo soprattutto a incrementare i tagli salariali e delle pensioni, dato che i leader europei sono ormai pronti a riaprire le trattative per un pacchetto di sostegno alla nazione ellenica e al suo debito. Come ha spiegato lo stesso Venizelos, tutto quello che è necessario fare ha una scadenza ben precisa e non deve andare oltre gli ultimi giorni di questo mese di ottobre.
L’esecutivo greco è dunque pronto ad assicurare l’approvazione parlamentare del piano di budget per il 2012, oltre alle varie misure per risollevare le sorti del debito, tra cui spiccano la nuova scala salariale e gli eventuali tagli occupazionali nei confronti di trentamila dipendenti pubblici. La Germania è comunque propensa ad attuare una maggiore riduzione del debito in questione, così da far ripartire i mercati e consentire all’euro di godere di una fiducia migliore. La strategia comune di intervento dei vari membri dell’Unione Europea è ancora in alto mare, ma l’intenzione è quella di venire incontro alle urgenze della Grecia. Come ha spiegato il premier belga Yves Leterme, una summit sulla crisi è prevista per il prossimo 23 ottobre, in modo da tentare un potenziamento del piano da 440 miliardi di euro stabilito nel corso dell’estate.
Il tempo stringe, però, e questo dettaglio non può essere trascurato, anche perché Venizelos ha voluto sottolineare come il paese, allo stato attuale delle cose, è in possesso di denaro cash sufficiente per operare soltanto fino alla metà di novembre. Decisivo in questo senso, e non potrebbe essere altrimenti, sarà il meeting tra il primo ministro ellenico George Papandreou e il presidente dell’Eurogruppo, Herman Van Rompuy, programmato a Bruxelles tra due giorni esatti.
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