Dopo il ritiro dell’offerta da parte di Micorsoft e la conclusione delle trattative, avvenuto di domenica, gli analisti si attendevano un brusco crollo delle azioni di Yahoo e così è stato. Il titolo è arrivato infatti a perdere il 22% a Wall Street (più di 8 miliardi bruciati) con conseguente guadagno di Google (+ 1,38%) la cui posizione di leadership appare sempre più consolidata.
Giudizio negativo dei mercati quindi sulla gestione delle trattative da parte di Jerry Yang, ma non solo. Anche tra gli azionisti serpeggia il malumore, al punto che due fondi pensione hanno già annunciato la possibilità di ricorrere a delle class action per ottenere risarcimento visto il premio volatilizzatosi con la rottura delle trattative.
I maggiori azionisti del motore di ricerca si sono scagliati contro Yang, accusandolo di non aver valutato attentamente i loro interessi ma di avere condotto la trattativa con “il cuore”, essendo il fondatore della società e quindi troppo legato all’indipendenza di Yahoo da non vedere i reali vantaggi di una vendita a Microsoft.
Parole forti che hanno costretto Yang ad esprimersi in proposito.
Sono loro che hanno deciso di abbandonare, ma noi siamo pronti a continuare la trattative se Microsoftr avrà qualcosa di nuovo da dire.
Secondo alcune indiscrezioni però Microsoft non avrebbe insistito troppo con Yahoo perchè ha già altre trattative in corso: tra queste Time Warner e America On line come alternativa, minore la quota di mercato posseduta ma minore sarebbe anche il costo dell’operazione.
Quello che è certo è che Jerry Yang ed il board di Yahoo avranno pochi mesi per tirare fuori il cosidetto “coniglio dal cilindro”, visto che il 3 luglio i 10 membri del board dovranno essere rieletti ed ora come ora gli investitori non sembrano affatto contenti del loro operato.