Grazie dell’aiuto, ma non ne abbiamo più bisogno! Si può leggere così la decisione della Goldman Sachs, una delle più importanti banche d’affari a stelle e strisce, di restituire al Governo gli aiuti di Stato relativi al Fondo “TARP“, istituito per sostenere e garantire negli States la stabilità del sistema bancario e finanziario. La Goldman Sachs, forte di una trimestrale chiusa in utile, punta infatti a rastrellare sul mercato, con un aumento di capitale, ben cinque miliardi di dollari che serviranno per la restituzione del debito, anche se con ogni probabilità la restituzione sarà per il momento solo parziale. Goldman Sachs, infatti, deve restituire al Tesoro USA dieci miliardi di dollari; ma quello che è stato definito come un “divorzio” della Goldman Sachs con lo Stato americano non è stato ben visto dalla totalità degli analisti e degli investitori. Anche il Tesoro USA, tra l’altro, ha espresso scetticismo su tale soluzione che da un lato appare affrettata, e dall’altro svincola la banca d’affari USA da alcune restrizioni per l’accesso al Fondo “TARP“, a partire dalle remunerazioni per manager e dirigenti che in passato sono state, non solo per i vertici della Goldman Sachs, ma anche per gli altri istituti di credito, molto spesso scandalosamente elevate.
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