Resta ancora alta la tensione sui mercati finanziari. Dopo una settimana disastrosa nonostante il rimbalzo di venerdì adesso la domanda è se i prossimi 5 giorni vedranno tornare il sereno. A dominare la scena saranno il piano economico di Barack Obama e il futuro di Citigroup. Domani il presidente eletto degli Stati Uniti presenterà il suo team economico, quindi i nomi delle persone che dovrebbero traghettare l’economia USA fuori da questa difficile situazione. A succedere ad Henry Paulson come Segretario del Dipartimento del Tesoro dovrebbe essere Timothy Geithner (nella foto), attuale presidente della Fed di New York. Si spera poi che arrivino dettagli in merito al piano con cui Obama intende sostenere la domanda interna e dare al suo paese 2,5 milioni di nuovi posti di lavoro nei prossimi anni: quanti soldi verranno spesi? Come? Dove verranno reperiti i finanziamenti? Dalle risposte che verranno date a queste domande dipende buona parte della crescita USA dei prossimi mesi, visto che i consumi sembrano rallentare inesorabilmente.
Citigroup, la seconda banca statunitense per asset, dovrebbe esprimersi in merito al proprio futuro spiegando in che modo si cercherà di reperire la liquidità necessaria al proseguo della attività. Citigroup venerdì ha perso il 20% della propria capitalizzazione, segno che a Wall Street si teme concretamente il crack del colosso. Maggiori approfondimenti sono presenti in questo articolo.
Infine uno sguardo al grafico dell’ S&P 500 per capire se la possibilità di un rimbalzo è concreta. Come si può vedere lo scenario è ancora completamente ribassista. Il 19 novembre si è perso il supporto (linea blu) da cui erano partiti i rimbalzi delle ultime settimane ed adesso siamo di nuovo vicini alla trend line discendente che ci accompagna da maggio. I livelli attuali sono inoltre, come testimoniato dalla linea rossa tratteggiata, vicini ai minimi che furono toccati nel 2002; l’allontanamento da quota 770 sarebbe davvero un brutto segnale. Altro fattore di forte preoccupazione è la volatilità in costante aumento, cosa che è testimoniata anche dall’indice vix, a livelli mai visti negli ultimi 18 anni. Il mercato è ancora in preda al panico ed è impossibile sapere se siamo di fronte ai dei minimi o se il mercato ha in serbo ancora brutte sorprese.
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