L’andamento dell’oro è quello che probabilmente sta creando i maggiori grattacapi a guru e analisti finanziari, nettamente spaccati su quella che dovrebbe essere la futura direzione dei prezzi. Alcuni hanno una view decisamente bullish, altri iniziano a tagliare le stime e a intravedere la fine del trend rialzista di lungo periodo. Fino a dicembre scorso numerose banche d’affari e broker di fama internazionale avevano pronosticato un nuovo boom dei prezzi dell’oro fino a 2.000 dollari, andando così oltre l’attuale massimo storico di 1.921 dollari di settembre 2011.
Alcuni analisti si erano anche sbilanciati per un possibile approdo delle quotazioni a 2.500 dollari. Di recente è arrivata una nuova previsione: oro arrriverà a 4.000$ secondo Etf Securities, che però non ha indicato entro quando avverrà questo incredibile exploit dei prezzi. Tuttavia, molte case d’affari, in precedenza molto ottimiste sull’oro, hanno iniziato a tagliare drasticamente le loro previsioni, partendo dal presuppostto che ci sono almeno 5 buoni motivi per non investire in oro nel 2013.
Tra queste spicca senza dubbbio Goldman Sachs, una delle realtà finanziarie più influenti del pianeta. Gli esperti della banca newyorkese hanno tagliato il target price sull’oro a 1.450 dollari nel 2013 e a 1.270 dollari nel 2014. Insomma, secondo Goldman Sachs i prezzi dell’oro potrebbero scendere del 20% in due anni. Gli analisti della banca americana ritengono che a spingere al ribasso le quotazioni del metallo giallo saranno il rallentamento del piano di quantitative easing della Fed, le aspettative di riduzione dell’inflazione e l’aumento dei tassi di interesse reali di mercato.
Goldman Sachs si aspetta, quindi, che la Fed stamperà sempre meno moneta, creando i presupposti per un apprezzamento del dollaro americano con riflessi negativi sul metallo prezioso. Di recente anche Société Générale si è spinta al punto di pronosticare un crollo dell’oro fin sotto 1.400 dollari entro il prossimo anno, mentre secondo Ubs il ciclo rialzista ultradecennale è ormai finito. Infine, secondo George Soros l’oro è sempre meno un bene rifugio, non a caso ha chiuso quasi tutte le sue posizioni lunghe detenute nell’Spdr Gold Trust, il più grande Etf di oro fisico al mondo.