Il mondo della finanza si muove sempre secondo equilibri per cui se certi mercati tendono a scendere, altri salgono e viceversa. Questo non da però per scontato che sul lunghissimo periodo non si possano avere trend in contrasto tra breve e lungo termine visto che molto dipende dall’entità dei movimenti stessi che restano spesso sproporzionati tra i vari mercati.
Il caso dell’oro spiega meglio questo concetto; dal 2001 ad oggi il mercato azionario ha avuto un andamento molto differente a seconda delle fasi che abbiamo attraversato e ci sono stati tanti rialzi quanti ribassi, tutti ben identificabili nel grafico di lungo periodo. Sul Gold future di riferimento per il prezzo dell’oro invece dal 2001 ad oggi è stata praticamente una salita continua (il ritracciamento del 2008 conta come tendenza di medio) che ha portato un guadagno sul prezzo fuori da ogni previsione (da quota 300 circa l’oro adesso si aggira sopra a 1500).
Tutto questo accentua l’ipotesi che la recessione del 2008 non sia ancora passata ed anzi il down-trend proprio dal 2001 si potrebbero ricercare sui grafici delle commodities i segnali per valutare la gravità del momento attuale.
Se quindi siamo inseriti in una fase di recessione a rischio di crisi (accentuata nel 2011 dal crollo della credibilità dell’Euro) allora sarebbe lecito pensare ad un rialzo dell’oro anche nel 2012 visto che come bene di rifugio ha sempre avuto valore. Tuttavia, i livelli raggiunti nel 2011 con il disegno sul grafico trimestrale di due candele con lunghe shadow rialziste sono da considerare un top di periodo che per un certo tempo potrebbe restare assoluto. La formazione grafica infatti invita ad un rientro verso 1500 punti (pur lasciando aperte le ipotesi rialziste sopra a 1700) per poi puntare a quota 1300 entro fine anno, ma le tendenze di breve rispetteranno il legame che l’Oro ha con l’azionario ed i movimenti saranno inversi come di consueto.
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