Grande momento per la borsa italiana, spinta soprattutto dai titoli bancari che nelle ultime settimane hanno beneficiato del forte calo dello spread e della recente decisione del Comitato di Basilea di allentare le stringenti condizioni previste dalla nuova normativa sui vincoli di liquidità. Nella seduta di ieri Piazza Affari si è dimostrata ancora una volta la regina d’Europa, facendo nettamente meglio rispetto alle altre borse continentali. Secondo alcuni addetti ai lavori gli investitori iniziano anche a speculare sul risultato delle prossime elezioni, che dovrebbero consegnare un esecutivo pro-euro e impegnato sulla strada delle riforme.
Mediaset target alzato da Goldman Sachs a 1,3 euro
La seduta di ieri è stata positiva per il titolo Mediaset, che ha beneficiato dell’incremento del target price da Goldmans Sachs ma soprattutto dell’upgrade della stessa banca americana sulla controllata Mediaset Espana. Secondo la banca d’affari newyorkese, le azioni della società televisiva di Cologno Monzese restano ancora da vendere (rating “sell”), ma il prezzo obiettivo è stato aumentato a 1,3 euro da 0,9 euro, ovvero il 44,4% in più rispetto alla precedente valutazione. Il titolo Mediaset è salito fino a 1,775 euro, toccando così il massimo più alto dal 20 settembre scorso.
Banche italiane promosse da Ubs
La banca d’affari svizzera Ubs ha pubblicato un report nel quale ha posto la sua attenzione sulle prospettive relative al settore bancario italiano. Ubs prevede progressi dalla seconda metà del 2013, a seguito di un graduale miglioramento del contesto macroeconomico e politico in Italia e in Europa. A Piazza Affari i titoli bancari hanno beneficiato del report di Ubs, spingendo al rialzo l’indice azionario FTSE MIB in area 17.170 punti (+1,3%). Tra i titoli bancari migliori c’è sempre Banca Mps (+3,7% a 0,289 euro), seguita da Unicredit (+3,26% a 4,176 euro) e Banco Popolare (+3,08% a 1,471 euro).
Stime vendita Ti Media
Gli analisti di Kepler hanno espresso forti dubbi sulle stime di vendita soddisfacenti di Ti Media, considerando – si legge in una nota che smentisce i dati forniti il 6 dicembre, quando furono esaminate proposte di interesse – che “l’attuale e lungo processo di dismissione della partecipazione del 77% di TI Media potrebbe portare a un accordo senza il pagamento di un premio rispetto al prezzo corrente”. Ma vediamo quali sono state le basi che hanno condotto Kepler a tale giudizio non certo entusiasta.
Telecom Italia +3% in borsa su ipotesi rete unica europea
Inizio di seduta molto positivo peer il titolo Telecom Italia alla borsa di Milano. Le azioni del colosso telefonico italiano guidato da Franco Bernabè stanno evidenziando un rialzo del 3,02% a 0,7165 euro. Il titolo è già salito fino a 0,72 euro, toccando il livello più alto da circa un mese. A mettere le ali al titolo telefonico milanese è la notizia riportata dal Financial Times relativa alla possibilità di creare una rete unica europea. Secondo quanto scritto sul quotidiano britannico, i grandi gruppi europei delle tlc starebbero discutendo di questa possibilità.
Alitalia – Air France, il punto sulla (non) trattativa
Aria di grande attesa per Alitalia. A breve distanza dalla scadenza del vincolo che impedisce agli attuali soci di cedere le proprie quote nella compagnia di bandiera (salvata pochi anni fa e, ora, nuovamente in condizioni precarie), l’auspicio è che qualche grande investitore internazionale si faccia avanti per cercare di risollevare le sorti della società tricolore. Tutti gli occhi sono puntati sul gruppo franco olandese Air France Klm, che tuttavia fa sapere di non aver avviato alcuna negoziazione per l’acquisto di azioni Alitalia.
Liste Pd ecco i nomi dei candidati
Il Partito Democratico ha sciolto il nodo delle liste. La chiusura è avvenuta ieri sera. Pier Luigi Bersani, il candidato premier per il Pd, ha dichiarato che il suo partito è ora da considerarsi in campagna elettorale. Bersani ha sottolineato che in questo modo il Pd può sfruttare il vantaggio di aver chiuso la pratica delle liste prima dei suoi competitor principali, ovvero Silvio Berlusconi e Mario Monti. Ora il Pd si concentrerà sulla campagna elettorale, che sarà maggiormente focalizzata con la presenza sul territorio piuttosto che in tv.
Tenaris rating e target price tagliati da Barclays
La seduta di ieri è terminata in lettera per Tenaris, che alla borsa di Milano ha perso l’1,71% a 15,48 euro, chiudendo sui minimi di giornata e scendendo sui livelli più bassi da oltre dieci giorni. L’andamento negativo in borsa della società leader nel settore dei tubi senza saldatura è la conseguenza del downgrade giunto da Barclays, che ha cambiato drasticamente la sua view sul titolo rispetto alle precedenti indicazioni contenute nell’outlook 2013 presentato a dicembre. La banca d’affari britannica ha tagliato il rating di Tenaris a “equalweight”, ovvero pesare correttamente in portfolio.
Intesa SanPaolo bocciata da Jp Morgan a “underweight”
Giornata positiva per Piazza Affari, che in mattinata aveva mostrato invece una certa indecisione. Il ritorno della positività sta spingendo nuovamente al rialzo i titoli bancari. Intesa SanPaolo mostra un guadagno dell’1,07% a 1,419 euro, poco sotto i massimi di giornata posti a 1,425 euro. Ieri il titolo ha toccato quota 1,447 euro, salendo sui livelli più alti da marzo 2012. Tuttavia, oggi c’è da registrare una notizia poco confortante per Intesa SanPaolo, ovvero il downgrade di Jp Morgan sul rating. La banca americana ha abbassato la raccomandazione a “underweight”.
Speculazione Banca Mps
Giornata di realizzi sui titoli bancari a Piazza Affari, dopo il rally degli ultimi giorni favorito dal crollo dello spread Btp-Bund sotto 270 punti base e dalla revisione degli accordi di Basilea 3 sui vincoli di liquidità per gli istituti di credito europei. Le prese di beneficio interessano soprattutto Banca Monte dei Paschi di Siena, che ha iniziato il nuovo anno in grande spolvero passando da area 0,23 euro a 0,313 euro. Il top toccato ieri è il livello più alto da aprile 2012. Stamattina, però, il titolo cede l’1,98% a 0,2766 euro.
Crt diminuisce quote Unicredit
La Fondazione Crt vende alcune quote Unicredit riposizionandosi sul capitale della banca, dove scende dal precedente 3,8 per cento all’attuale 2,5 per cento. Ne consegue che il primo socio italiano dell’istituto diventa la Cariverona, subito dietro le spalle del fondo sovrano di Abu Dhabi, la Aabar Investments, e del fondo Pamplona. La vendita di 0,7 punti percentuali di capitale porta inoltre Crt a finire anche dietro la posizione di Carimonte.
Telit compra Crossbridge
La società Telit Communications ha comunicato di aver siglato e perfezionato una intesa che la condurrà ad acquisire Crossbridge, operatore che risulta essere tra i principali provider statunitensi di dati e servizi M2M a valore aggiunto. Vediamo dunque quali sono le caratteristiche di questo accordo, quali sono le motivazioni che hanno condotto Telit a mettere mano su uno dei più rilevanti player d’oltre Oceano, e cosa potrebbe cambiare per le strategie societarie nel prossimo futuro.
Elezioni Italia 2013 vincerà un governo pro-euro secondo Credit Suisse
Tra un mese e mezzo circa l’Italia tornerà al voto per eleggere il nuovo governo dopo l‘esperienza “forzata” dell’esecutivo tecnico guidato da Mario Monti, che in precedenza era subentrato al governo Berlusconi nel bel mezzo della grave crisi del debito pubblico italiano che aveva fatto impennare lo spread fino alla clamorosa quotazione di 575 punti base a novembre 2011. Nel suo 2013 Global Outlook, la banca d’affari elvetica Credit Suisse ha evidenziato le sue aspettative circa il ciclo economico nella zona euro, ma ha anche affrontanto il tema delle elezioni politiche in Italia.
Rating sovrani ancora a rischio in Europa nel 2013?
Il 2013 potrebbe essere un anno di maggiore serenità per la zona euro, dopo il tormentato 2012 che ha visto quasi tutti i paesi dell’unione monetaria subire uno o più declassamenti da parte delle agenzie di rating. L’eccessiva pressione sui bond pubblici e il timore di una clamorosa disintegrazione della moneta unica hanno spinto le agenzie internazionali ad accelerare il processo di declassamento dei rating sovrani dopo anni di apparente tranquillità, nonostante fosse in atto da tempo il trasferimento del rischio dal settore privato bancario ai bilanci pubblici dopo la crisi finanziaria del 2008.