Debito pubblico ed emissione di obbligazioni e moneta

Per debito pubblico si intende il debito dello Stato nei confronti di altri soggetti, individui, imprese, banche o soggetti stranieri, che hanno sottoscritto obbligazioni (come BOT e CCT) destinate a coprire il fabbisogno finanziario statale. Se anno dopo anno, il bilancio dello Stato chiude sempre con un deficit, ossia le entrate (essenzialmente gettito fiscale) superano sempre le uscite (spesa pubblica), alla fina viene a realizzarsi una situazione insostenibile, pari a quella di un individuo che sistematicamente spende più di quanto guadagna ed è quindi costretto ad indebitarsi con un meccanismo a spirale. Lo Stato non potrà reggere in eterno questo meccanismo in quanto il debito potrebbe arrivare ad eguagliare l’intero PIL!

Lo Stato oltre che con l’emissione di titoli può finanziare il debito pubblico stampando moneta, ed in ogni caso, se non riesce a risanare il bilancio, prima o poi potrebbe trovarsi costretto a ricorrere a questa alternativa. Gli economisti Sargent e Wallace hanno dimostrato che l’indebitamento con emissione di moneta è meno inflazionistico di quello con emissione di titoli, inoltre, giacché, nel lungo periodo lo Stato dovrà comunque emettere moneta per fronteggiare il debito pubblico, è meglio che lo faccia fin dal primo deficit di bilancio.

Mediobanca lancia Chebanca! e punta a fare concorrenza a Conto Arancio

Si chiama Chebanca! ed è un nuovo prodotto retail di Mediobanca. Per la precisione sarà previsto un conto di deposito che garantisce tassi al 4,7% lordo annuo, una specie di Conto Arancio nostrano, ideato proprio da Christian Miccoli, ex amministratore delegato di Ing MediolanDirect. Un investimento di circa 100 milioni di euro per diventare protagonisti nel settore, con sportelli e filiali innovativi, ma soprattutto Internet e call-center.

Chebanca! offrirà ai suoi clienti non solo il conto deposito, ma anche mutui e conti correnti. Tra questi un conto tascabile, per sfidare tutte le banche che offrono conti correnti a zero (o poche) spese: quello di Chebanca! infatti avrà un costo di 1 euro, compreso di Bancomat e carta di credito.

Mediobanca sarà quindi meno merchant e grazie a Chebanca potrà entrare a pieno titolo nel settore retail, realizzandosi a pieno entro 5-7 anni, come ha spiegato l’ad in conferenza stampa. Il sogno è quello di arrivare ad essere diretti concorrenti proprio della zucca arancio, che al suo arrivo in Italia rubò molti clienti alle banche tradizionali.

Volkswagen finalmente auto ibride ed elettriche con Sanyo

La Volkswagen, casa tedesca automobilistica, e Sanyo Electric, società giapponese di elettronica, hanno avviato una collaborazione per sviluppare una nuova batteria al litio, che potrà essere utilizzata nelle auto ibride ed elettriche. I risultati dovrebbero essere tangibili entro il 2012, quando la nuova batteria sarà uno dei componenti delle auto Volkswagen. Una collaborazione simile è stata avviata anche da Nissan e Nec, altro colosso dell’elettronica, con l’obiettivo di sviluppare una batteria in grado di soddisfare i bisogni delle auto elettriche, ed ibride, con più autonomia e soprattutto meno inquinante.

Le batterie prodotte attualmente da Sanyo ed installate sulle prossime auto ibride targate Volkswagen sono invece di nichel ed idrogeno e sono considerate meno eco-compatibili di quelle al litio. Volkswagen è un po’ in ritardo rispetto ad altre case automobilistiche nello sviluppo di auto ibride ed elettriche e non ne hanno neanche una in listino. Secondo indiscrezioni il primo modello dovrebbe uscire nel 2009 e potrebbe essere una Golf od una Polo, anche se il progetto è quello di proporre una versione ibrida di tutti i modelli di auto.

PA: licenziamento per dipendenti fannulloni e pagelle scolastiche on line

L’assenteismo è l’emblema dell’inefficienza e del cattivo funzionamento della pubblica amministrazione, nel pubblico impiego è del 30% superiore rispetto alle grandi imprese industriali.. È così che si svuotano gli uffici degli enti locali. Secondo le ultime rilevazioni, riferite al 2006, del ministero dell’Economia, il tasso di assenza in un anno è cresciuto del 9,3% nei Comuni e del 13,8% nelle Province. Si troverà mai una soluzione a questo annoso problema?

Il nuovo ministro della Funzione Pubblica, Renato Brunetta annuncia a breve un piano d’azione con misure di forte impatto. Una di queste riguarda appunto il problema dei dipendenti pubblici fannulloni, secondo quanto questi afferma:

Semplicemente vanno licenziati, già ci sono le leggi che consentono di farlo. C’è la cassa integrazione e c’è il licenziamento, solo che non sono mai stati utilizzati. Ma il clima del paese è cambiato, E’ un miracolo che la Pubblica Amministrazione ancora stia in piedi non avendo strumenti come gli incentivi e disincentivi, premi e punizioni. In queste condizioni un’azienda privata avrebbe già chiuso.

In vetta alle graduatorie degli uffici vuoti si trova il Comune di Roma, dove sono stati totalizzati 39 giorni di assenza per dipendente (escluse ferie e permessi non retribuiti). Ovviamente la media statistica non dice tutto, e spesso ogni realtà ha una situazione diversa e specifica ed ovviamente gli assenteisti sono circondati da impiegati attenti e anche appassionati. Tuttavia con una pubblica amministrazione così carente, anche le imprese, la giustizia, l’istruzione non potranno essere veramente efficienti. Ci sarà sempre spazio per i raccomandati, non per i meritevoli.

Prestiti agevolati per installare il fotovoltaico

La banca tedesca di Sviluppo (KfW) in soli due anni e mezzo ha erogato prestiti a tasso agevolato per il valore di più di un miliardo di euro per l’installazione del fotovoltaico. L’Italia non è ancora arrivata ai livelli di utilizzo del solare dei vicini tedeschi, ma le banche hanno già colto l’opportunità offerta proponendo ai propri clienti prestiti agevolati. Un impianto fotovoltaico permette a chi lo installa di diventare produttore di energia, ammortizzandone i costi di installazione e pagando in bolletta solo la differenza tra quella consumata e quella prodotta. Nonostante questo l’acquisto e l’installazione di un buon impianto fotovoltaico ha costi ancora alti, che seppure rimborsati dai vantaggi futuri, sul momento rappresentano cifre non sempre disponibili.

Le banche offrono quindi finanziamenti e prestiti che coprono il 100% delle spese. Vediamo alcune di queste offerte.
  • Finanziamento Energia di Unicredit Banca: rivolto a privati e famiglie, va da un minimo di 10 mila ad un massimo di 50 mila con durata fino a 120 mesi; può essere a tasso fisso (Eurolrs) o variabile (Euribor a tre mesi); possibilità di estinzione anticipata a costo zero; spese istruttorie 1% del prodotto finanziato (con sconti da 25% a 75% per i titolari dei conti correnti Genius.
  • Prestito Ecologico di Intesa San Paolo: l’importo finanziabile va da 2.500 a 75 euro, con durata da 2 a 12 anni; estinzione anticipata ammessa ma con il pagamento di un rimborso; tasso annuo fisso a 7,95% e zero spese di istruttoria (questo prestito non copre solo l’impianto solare fotovoltaico, ma anche l’installazione di finestre ed infissi per la coibentazione, installazione di caldaie di nuova generazione, acquisto di automezzi e elettrodomestici ecologici).

Una breve guida per compilare la dichiarazione dei redditi on line con Unico Web

Il fisco on line, e non più le dichiarazioni dei redditi degli italiani sul web ma il modulo per compilarle direttamente on line. Si chiama Unico Web, e vi permetterà con pochi click di levarvi il pensiero della dichiarazione dei redditi. E’ dedicato alle persone fisiche, che non presentano modello Iva e che non hanno redditi da partecipazione. Molti dei dati dei contribuenti saranno già pre inseriti nel modello, come i familiari a carico e gli oneri rateizzati, derivanti dalle precedenti dichiarazioni. Nel modulo ci saranno anche già gli estremi per i versamenti e le compensazioni relative all’anno 2007, con la possibilità ovviamente per l’utente di modificare i dati pre inseriti.
Anche la modalità di pagamento potrà essere on line: per mezzo del modello F24 potrà infatti versare l’imposta, e rateizzarla, tramite web. Già nel 2007 era stato fatto un primo passo in questa direzione, con Uniconline, che però era un pacchetto software da scaricare ed installare sul proprio pc, a differenza di UnicoWeb che non necessità alcun download, velocizzando e semplificando così l’operazione.

Vista è più protetto di XP ma meno di Windows 2000

Un pacchetto di sicurezza firewall e antimalware), rappresenta un valido strumento per riparare il Pc dai virus. Le prestazioni di questi prodotti in termini di capacità di bloccare, scovare ed eliminare software maligni variano da pacchetto a pacchetto. Le differenze riguardano soprattutto la funzione antimalware: la percentuale di malware rilevati varia dal 100% di alcuni pacchetti a meno del 40% di altri. I produttori dei pacchetti di sicurezza tendono a pubblicizzare sempre di più la funzione antiphishing , sistema che dovrebbe essere in grado di riconoscere e bloccare l’accesso ai siti-truffa contenuti nelle e-mail. Un test effettuato da Altroconsumo ha rilevato parecchi di questi software (tranne alcuni a pagamento) non sono stati impeccabili, per cui, la miglior protezione contro il phishing rimane quella di non credere a email che chiedono di cliccare su link o di inserire dati.

Problemi nella vendita di biglietti aerei online con tutte le compagnie

Una indagine promossa dalla Ue ha evidenziato le scorrettezze sui siti di vendita dei biglietti aerei online. La tendenza generale dei problemi del settore è la seguente: i prezzi ingannevoli rappresentano il problema principale, riscontrato nel 58% dei siti web oggetto dell’indagine; irregolarità connesse ai termini contrattuali sono presenti nel 49% dei siti (indicazioni non riportate, riportate in un’altra lingua, caselle già spuntate per servizi opzionali).

L’inchiesta è stata aperta dalla commissaria Ue ai consumatori Meglena Kuneva allo scopo di mettere fine ad ogni pratica scorretta alla conclusione dell’indagine, entro il primo maggio 2009. La commissaria sottolinea

Non si può accettare che un consumatore su tre che prenota un biglietto aereo online venga imbrogliato o indotto in errore e confuso, ci sono problemi gravi e persistenti per quanto riguarda la vendita dei biglietti con tutte le compagnie.

Un sito web su tre (137 su 386 controllati in origine dai 13 Stati membri che hanno partecipato all’indagine) sono stati sottoposti a provvedimenti coercitivi nel corso degli ultimi sette mesi a motivo della violazione delle norme comunitarie per la protezione dei consumatori.

Ricucci: da odontotecnico a immobiliarista della Magiste International

Secondo quanto sempre affermato dallo stesso Ricucci, la sua attività di immobiliarista è potuta iniziare grazie a un terreno agricolo di famiglia divenuto edificabile che lui avrebbe venduto ottenendo così il capitale iniziale da cui è partito per costruire il suo impero immobiliare, sempre basato sul meccanismo dell’acquisto e rivendita di terreni e immobili. Stefano cresce a Santa Maria Maggiore ed inizia a lavorare come cameriere. Diplomatosi, svolge l’attività di odontotecnico a Roma. Nel frattempo comincia la sua attività imprenditoriale acquistando e cedendo terreni agricoli e immobili nella capitale. Entra nel mondo della finanza italiana reinvestendo 100 milioni di euro di plusvalenze in alcune grandi casseforti, come Hopa (1,4%), Banca Popolare di Lodi (0,9%), Reti Bancarie (1%), Investimenti Immobiliari Lombardi (0,4%) e Banca Valori (1%). Continuando con le speculazioni, giunge a detenere il 5% circa di Capitalia, venduta nel 2003 con un guadagno di 120 milioni di euro.

Diventa sempre più difficile ottenere prestiti e mutui

Questo è quello che emerge dalla ricerca effettuata da Bankitalia usando come campione nove gruppi bancari italiani. Criteri più rigidi sia nel concedere mutui e prestiti alle famiglie, sia nel finanziarie le imprese, cosa che non accedeva da due anni. La crisi internazionale dei mercati ha reso ogni operazione più costosa, ma soprattutto ha suscitato nelle banche una maggiore consapevolezza della percentuale di rischio. Di pari passo con la restrizione dei criteri per l’erogazione di prestiti arriva anche però la riduzione di richieste: il mercato immobiliare appare in frenata e molti aspettano a comprare casa, inoltre la fiducia dei consumatori è drasticamente calata viste le prospettive non certo rosee dell’economia nazionale ed internazionale.

Dal gold standard al gold Exchange: sarà la volta dell’euro?

Il “gold standard” è il sistema monetario in cui l’oro svolge le funzioni di equivalente generale e viene usato in modo diffuso come moneta corrente. Questo perché le monete non avevano un valore che sarebbe rimasto immutato nel tempo (questo è ancor più vero oggi: il valore delle valute cambia ogni giorno!). Il peso dell’oro determina facilmente il valore dell’oggetto, è indistruttibile, facilmente riconoscibile ed accettabile in forma di pagamento. Il gold standard (detto anche sistema aureo) è un sistema monetario nel quale la base monetaria è data quindi da una quantità fissata d’oro . Si possono distinguere come sopra accennato tre casi: nel primo l’oro viene usato direttamente come moneta (circolazione aurea); nel secondo viene usata cartamoneta totalmente convertibile in oro, dal momento che il valore in oro della moneta complessivamente emessa è pari alla quantità di oro conservata dalla banca centrale (circolazione cartacea convertibile totalmente in oro); infine, nel terzo caso, le banconote sono convertibili solo parzialmente, risultando il valore della quantità di banconote emessa un multiplo del valore dell’oro posseduta dallo stato (circolazione cartacea convertibile parzialmente in oro).

Investire nei bond per non rischiare troppo

Crisi del credito e dei mercati globali: dove conviene investire riducendo i rischi? E’ quello che probabilmente si sono chiesti e si chiedono la maggior parte dei risparmiatori visto il contesto internazionale. Sono molti i gestori di fondi che a questa domanda rispondono “Bond!“. Bond sì, ma quali? Ci sono i corporate bond, le emissioni societarie, che però devono essere “maneggiati” con cura: da analizzare con cura il merito del credito dell’emittente, poichè in tempi di credit crunch le brutte notizie possono sempre essere in agguato. I corporate bond garantiscono meno sicurezza in periodi recessivi (o quasi) dei titoli di Stato, ma possono contare su fondamentali solidi, e se si sceglie di puntare su doppie o singole B è possibile ottenere rendimenti crescenti con rischi contenuti.

Ancora più sicure le società con rating a tripla A, attualmente acquistabili a prezzi bassi, adatti ad un investitore paziente che possa attendere almeno un paio di anni che i mercati si riassestino per ottenere un guadagno. Se comunque restate indecisi anche dopo aver dato un’occhiata ad alcune delle emissioni societarie ed i loro rendimenti potete scegliere anche di puntare su un ETF che replica l’andamento di diversi titoli corporate, così da poter diversificare settori e classificazioni, quindi rischi.

I più sicuri restano però senza dubbio quelli governativi, da affiancare magari ad un investimento in azioni per rendere più stabile così il proprio portfolio. Il rischio in questo caso è della bolla: i timori per la mimore crescita, le vendite che fioccano sui titoli più a rischio, hanno spinto in molti a scommettere sui bond governativi, i cui prezzi sono inevitabilmente saliti facendone calare i rendimenti.