Gazprom, il gigante energetico russo ha annunciato di non essere interessato all’acquisto del 20% del colosso petrolifero spagnolo Repsol, messo in vendita da Sacyr. Questa notizia è arrivata per porre un freno alle numerose indiscrezioni dei giorni scorsi che volevano appunto i russi entrare in maniera prepotente nel mercato energetico spagnolo. Il titolo repsol ha reagito pistivamente comunque a tutte queste indiscrezioni sulla Borsa di Madrid gudaganando oltre 2 pounti percentuali. Probabilmente il mercato scommette che evidentemente presto possa entrare nel capitale di Reposl o un grande colosso petrolifero, in previsione di una futura opa, oppure che vi sia una fusione fra Repsol, Gas natural e Fenosa, come da tempo si vocifera in ambienti finanziari spagnoli.
Ma a rafforzare le voci sulla possibilita di un opa sul gigante petrolifero iberico giungono anche notizia su una possibile dismissione di altri soci forti come la Caixa Catalunya y Mutua Madrileña, che detengono il 2% ciascuna. In questo modo il pacchetto azionario salirebbe a circa il 25% che garantirebbe il controllo della società per un possibile compratore. E i pretendenti che potrebbero sborsare circa 5 miliardi di euro per il 25% della compagnia sono molti fra i colossi del settore, considerato i profitti realizzati in questi ultimi anni di petrolio alle stelle. Ma secondo alcune indiscrezione la cifra richiesta da Sacyr potrebbe anche essere leggermente più bassa del valore di mercato, stante la grossa crisi di liquidità (19 miliardi di diebiti) del gruppo di costruzioni. Ma secondo le ultime indiscrezioni giunte in ambienti vicini al colosso sapgnolo, proprio Eni potrebbe essere in prima fila per rilevare la quota di Sacyr. Secondo i bene informnati il gruppo italiano avrebbe superato anche le resistenze di Zapatero e di tutto il suo esecutivo ad una simile operazione, promettendo di voler lasciare la gestione agli spagnoli e non voler assolutamente puntare al controllo di Repsol, come invece sembravano intenzionati a fare i russi.