A causa della rivolta popolare contro il regime di Gheddafi, le forniture libiche di petrolio sono a rischio. Nel Paese, infatti, secondo quanto s’è appreso nelle ultime ore, dopo una repressione sfociata nel sangue, con numerose vittime tra i civili, la produzione giornaliera di greggio è stata bloccata. Come diretta conseguenza, sui mercati internazionali delle materie prime, il Brent è letteralmente schizzato portandosi sui massimi degli ultimi due anni e mezzo, a quota 105 dollari a barile. L’escalation in Libia, inoltre, ha messo oggi di cattivo umore le Borse europee, in forte rosso, con Piazza Affari che al giro di boa della sessione fa registrare una caduta del FTSE MIB superiore ai due punti percentuali con Eni, in ribasso di quasi il 5%, che guida la discesa dei corsi azionari tra le Blue Chips.