Il mercato del petrolio è senza dubbio uno dei più volatili in assoluto, non solo nell’ambito dell’asset class “madre” delle materie prime ma anche di tutte le classi di investimento. Per farsi un’idea dell’imprevedibilità dei prezzi negli ultimi anni, si può osservare l’andamento dei prezzi del petrolio Brent: a luglio 2008 la quotazione sfiorava i 148$ al barile, ma a febbraio 2009 era scesa sotto 40$. Poi da questi livelli partì un nuovo spettacolare rally con approdo a 128$ lo scorso marzo. Qual è allora il prezzo giusto?
Gli esperti faticano a stimare il prezzo medio del barile nel breve-medio periodo. A influenzare l’andamento delle quotazioni in modo così imprevedibile ci sono diversi fattori. Si parte dal precario equilibrio tra domanda e offerta, determinata soprattutto dalla congiuntura economica, per finire con i rischi geopolitici, soprattutto in una fase storica come quella attuale caratterizzata da una crescente instabilità nel Medio Oriente. Venerdì il petrolio Brent quotato al Nymex ha chiuso poco sotto 115$ al barile.
A tenere così alti i prezzi in un periodo molto difficile dal punto di vista congiunturale sono le tensioni in Medio Oriente, tra Siria-Turchia e Israele-Iran, che rischiano di compromettere le forniture di petrolio da quest’area chiave. Oltre a questi rischi geopolitici bisogna tenere conto del probabile rallentamento dell’economia mondiale anche nei prossimi mesi, che dovrebbe far calare ancora i consumi. Nel breve termine, però, dovrebbero prevalere le spinte ribassiste a causa di alcuni fattori stagionali. In particolare sta per entrare nel vivo negli Stati Uniti la driving season, ovvero il periodo in cui aumenta molto il consumo di benzina per i maggiori spostamenti in auto.
Secondo gli analisti, però, la correzione del Brent non dovrebbe andare oltre i 100$ – 90$ al barile, anche perché siamo vicini al prezzo minimo necessario per i paesi dell’Opec per evitare deficit di bilancio, ovvero 85$ al barile. Secondo David Freschi, portfolio specialist di ING Investment Management, la domanda mondiale di petrolio resta positiva e la volatilità dei prezzi dovrebbe restare compresa tra 90$ e 135$ al barile.