Dai circuiti americani a quelli asiatici, il petrolio torna ad essere scambiato in queste ultime ore sui mercati internazionali sopra la soglia dei $ 70 al barile, a conferma di come anche per l’oro nero si stia scommettendo, dopo la discesa dei mesi scorsi, sulla ripresa dell’economia su scala globale che comporta di riflesso una maggiore domanda di energia. Ma è bene che il rialzo dei prezzi del greggio non vada ad attaccare soglie ben più elevate di quelle attuali, visto che potrebbe creare a molti Paesi problemi sulla tenuta dei prezzi in corrispondenza, tra l’altro, di uno scenario che risulta essere ancora recessivo. E’ altresì impensabile che, con il petrolio eventualmente sui massimi della scorsa estate, si possa parlare di una ripresa dell’economia globale sostenibile, visto che a fronte di possibili fiammate al rialzo dei prezzi potrebbe anche corrispondere, come diretta conseguenza, un orientamento restrittivo per la politica monetaria da parte delle banche centrali. E di certo non è questo che vogliono sia i consumatori, sia i mercati finanziari.