Donald Trump dà il via alla guerra dei dazi. Come? Sottolineando che i paesi europei saranno sottoposti a questa misura se non correggeranno quelli che lui considera degli attuali squilibri commerciali.
I dazi sono molto più vicini di quel che si pensa
Nel corso di un evento alla Casa Bianca, nel quale ha anche lanciato l’ipotesi di una possibile acquisizione di Tik Tok da parte di Elon Musk, ha sottolineato che gli Stati europei avrebbero trattato male gli Stati Uniti. E che facendo in questo modo potrebbe ottenere giustizia per il proprio paese.
È apparso fin da subito, anzi era palese anche prima della sua vittoria, che Donald Trump presidente avrebbe significato dazi per diversi paesi. In primis per Messico e Canada e poi per la Cina. Dal 1° Febbraio potrebbero infatti scattare non solo tariffe nei confronti dei due paesi confinanti, ma potrebbe essere posta una tassa del 10% alla Cina per il Fentanyl.
La questione è decisamente seria, da qualsiasi punto la si osservi. L’Europa deve essere pronta a reagire in modo adeguato, non diventando vittima dei dazi e delle potenziali tariffe imposte da Donald Trump. Deve lavorare affinché la situazione, in qualche modo, si rivolti contro questa politica eccessivamente protezionista degli Stati Uniti.
Si potrebbe dire che entrambi i giocatori potrebbero applicare la stessa strategia. Ciò che l’Unione Europea però deve fare è quello di essere più furba e più lungimirante. Soprattutto perché molti Stati membri si mantengono sull’import-export.
Cosa accadrà con l’Italia
E per tale ragione gli accordi commerciali devono essere rivisti, eventualmente, a favore dell’Europa e della sua crescita. Senza avere paura di percorrere nuove strade, onde evitare che eventuali dazi possano rendere la vita più complicata.
Eravamo tutti coscienti, ancor prima del suo insediamento, che Donald Trump avrebbe continuato e peggiorato il percorso intrapreso durante il suo primo mandato. Giorgia Meloni è stata l’unico leader europeo presente all’insediamento.
Sarà interessante vedere se questo rapporto che sembra esserci tra Italia e Stati Uniti in questo momento sarà in grado di poter salvare l’Italia. E in parte anche l’Unione Europea da questa guerra di tariffe che rischia di creare solamente crisi e situazioni molto simili a quelle del tempo del proibizionismo.
Questo perché sono due gli scenari che potrebbero palesarsi. Il primo, quello di un mondo commercialmente crisi per via delle azioni degli Stati Uniti. E uno in grado di creare una condizione per la quale potrebbe essere lo stesso presidente degli Stati Uniti a fare dei passi indietro. Solo il tempo ci dirà come andrà a finire.