Il Giappone e la UE hanno raggiunto l’intesa per l’accordo commerciale EPA da firmare entro settembre, ma l’Italia potrebbe subire un danno per i suoi formaggi. L’Economic Partnership Agreement (Epa) infatti non li proteggerà del tutto nel paese nipponico. L’Epa abbatte le tasse doganali, che oggi incidono per il 30% sul costo del prodotto, e l’Italia potrà vendere i suoi prodotti senza pagare i dazi. Il problema però, sembra essere su alcuni dei 10 formaggi Dop della penisola, in particolare quelli con i nomi composto, quindi Grana Padano, Parmigiano Reggiano, Pecorino Romano, Pecorino Toscano e Provolone Valpadana. Il Giappone infatti si impegna a difenderli, ma con il nome completo e composto. Quindi potranno esistere, prodotti nel Sol Levante, il Grana, il Padano Cheese o il Romano Cheese. Quindi i giapponesi si riservano di utilizzare uno dei due nomi per associarlo a prodotti fatti in casa loro. Sfrutteranno dunque una piccola parte del nome per sembrare italiani. Naturalmente scontenti i produttori di casa nostra, che per bocca del direttore di Assolatte Massimo Forino, sottolineano questa anomalia. “Per la prima volta l’Europa accetta che la tutela riguardi solo l’insieme delle denominazioni e non le singole parti”, dichiarano all’Assolatte, e quindi il Grana Cheese non correrà nessun rischio legale.