L’Italia è bloccata. L’impasse politica rischia di far precipitare la situazione finanziaria del paese, che deve confrontarsi anche con un debito della pubblica amministrazione di 90 miliardi di euro. Una mina vagante che rischia di far avvitare ulteriormente la crisi. E poi c’è l’ultimo pasticcio della finanza locale, ovvero la Tares, la nuova tassa sui rifiuti e sui servizi locali. Oltre ai rincari generalizzati il tributo aumenta i costi delle procedure che devono essere “scaricati” sugli utenti. La Tares (prima rata slitta a luglio 2013) è solo una delle tante incognite dei conti locali.
Sono, infatti, davvero tanti i punti interrogativi relativi alla distribuzione dei tagli da spending review, all’assegnazione del “fondo di solidarietà” in favore degli enti in cui il Fisco è più povero e il gettito dell’Imu. Proprio relativamente alla tanto discussa imposta sugli immobili, l’incertezza riguarda anche il 2012 in quanto l’assegnazione di risorse e tagli da parte del Ministero dell’Economia è ancora al centro di una battaglia legale tra i sindaci e il governo davanti al Tar.
Oltre ai preventivi 2013 (che hanno scadenza 30 giugno prossimo), i sindaci devono fare i salti mortali per chiudere i consuntivi 2012 (entro il prossimo 30 aprile). Ma questa sembra per decine e decine di amministrazioni una vera e propria “mission impossible”. I conti dei Comuni sono largamente in rosso, ma a pagarne le spese sono sempre i contribuenti. Dall’ultima relazione della Corte dei Conti sui consuntivi 2011 emerge un dato al dir poco preoccupante: ben 49 Comuni hanno chiesto di aderire al fondo anti-dissesto creato dal decreto enti locali di novembre scorso.
Tuttavia, i Comuni che si trovano in una condizione di dissesto finanziario sono quasi 300. Le amministrazioni che sembrano veramente a un passo dalla bancarotta sono 274, ma la stima complessiva può essere fatta salire almeno a 300. Tra le città messe peggio ci sono Siena (buco da 6,47 milioni di euro), Pistoia, Pietrasanta (provincia di Lucca) in Toscana, mentre in Campania il Comune di Napoli a un passo dalla bancarotta con maxi-buco e richiesta di pre-dissesto. Problemi finanziari anche per Salerno (deficit a 7 milioni). In Puglia rosso record per le Tremiti (5.516€ per abitante), mentre in Sicilia rischiano Messina, Catania e Palermo.