Il cancelliere tedesco Angela Merkel è uscita allo scoperto e senza girarci troppo intorno ha fatto capire di appoggiare la riconferma di Mario Monti, chiedendo indirettamente agli elettori italiani di votare per Monti alle prossime elezioni. La dichiarazione di voto a favore del premier dimissionario è arrivata nel corso di una conferenza stampa a Berlino, durante la quale Frau Merkel ha incontrato il presidente dello stato del Kyrgyzistan. La Merkel ha dichiarato di sostenere “quello che Mario Monti ha messo in campo per le riforme”.
La Merkel si è detta convinta che alla fine gli elettori italiani “sceglieranno in modo tale da garantire che l’Italia resti sul cammino giusto”. Il cancelliere tedesco non è preoccupato per il fatto che si voterà a febbraio (probabilmente il 17 o il 24, ndr), rispetto alla precedente indicazione di marzo. L’intervento della Merkel, però, non è stato condiviso da tutte le forze politiche italiane, anche se non è la prima volta che il cancelliere interferisce nello scenario politico di un paese della zona euro.
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Il caso più emblematico è stato quello delle elezioni presidenziali in Francia avvenute nel marzo scorso, quando la Merkel appoggiò senza mezzi termini Nicolas Sarkozy che però fu poi sconfitto dal candidato socialista François Hollande. La Merkel si spinse addirittura fino al punto di dichiarare di voler tenere dei comizi assieme a Sarkozy, anche se poi alla fine non se ne fece nulla. L’appoggio tedesco a Monti non è comunque recente. La Merkel aveva da tempo voltato le spalle a Berlusconi, che avevo avuto diversi scontri verbali con politici tedeschi.
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Silvio Berlusconi è indigesto a Berlino e gode di scarso appeal praticamente in quasi tutti paesi europei, a causa dei suoi problemi giudiziari, scandali personali e batttute poco felici nei confronti di molti politici europei. Ad ogni modo Berlino sembra immischiarsi troppo nelle vicende politiche altrui, dettando la propria linea come se gli altri paesi europei fossero semplicemente delle colonie tedesche. Inoltre, finora la Germania ha dettato la linea della politica economica europea, spingendo un continente intera nel vortice della recessione.