Il fondo salva-Stati Efsf e la ricapitalizzazione delle banche sono gli obiettivi attorno ai quali ruota la proposta di risoluzione della crisi del debito presentata ieri da Josè Manuel Barroso, presidente della Commissione europea, di fronte al Parlamento europeo in seduta plenaria. La road map delinea la risposta complessiva necessaria per ristabilire la fiducia nella zona euro e nell’Unione europea, fiducia che é venuta a mancare alla luce degli ultimi avvenimenti che hanno coinvolto gli Stati del vecchio continente. Lo scopo é quello di spezzare il circolo vizioso sui dubbi circa la sostenibilità del debito pubblico, la stabilità del sistema bancario e la ripresa della crescita dell’Ue.
Per eliminare questi dubbi – ha incalzato Barroso – servono tre azioni immediate. Anzitutto deve essere pagata la sesta tranche del prestito alla Grecia , poi bisogna che si attuato il secondo pacchetto di aggiustamento e, infine, Atene deve massimizzare l’uso dei fondi strutturali. Il fondo salva stati deve essere potenziato più di uno scudo, deve avere un vera e propria potenza di fuoco. Gli istituti devono essere ricapitalizzati urgentemente
per questo serve un approccio pienamente coordinato per rafforzare le banche. Le banche devono trovare prima risorse private, poi chiedere l’intervento dei governi e solo come ultima istanza ricorrere al fondo salva-Stati Efsf. Inoltre le banche che saranno ricapitalizzate non potranno distribuire dividendi e bonus.
Ma é la ricapitalizzazione delle banche europee per fermare il contagio della crisi dei debiti l’imperativo del presidente della Commissione europea, José Manuel Durao Barroso che, vista la crisi non vede altre opzioni se non intervenire subito. Barroso ritiene che il rischio di contagio della crisi del debito sovrano sia strettamente collegato con la tenuta del sistema bancario, che occorra stabilità soprattutto in questo specifico settore dell’economia e per questo é necessario un approccio pienamente coordinato al fine di rafforzare appunto le banche.
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