Continua l’offensiva mediatica di Silvio Berlusconi, che ieri è stato ospite in tv a Domenica In su rai uno da Massimo Giletti. Il Cavaliere, che ha litigato con il conduttore minacciando di abbandonare lo studio, né ha avute un po’ per tutti, in particolare per Monti e Gianfranco Fini. L’ex premier, che lasciò il governo al culmine della crisi finanziaria sul finire di novembre 2011, vuole vincere le elezioni con il 40% dei voti degli elettori e abolire l’Imu. Durante il suo monologo in tv è stato interrotto più volte da Giletti, con il quale è giunto ai ferri corti.
Il conduttore ha risposto al Cav in modo sarcastico, dichiarando che Berlusconi “è abituato alla Barbara d’Urso della settimana scorsa” ma alla fine ha riportato i toni su binari accettabili affermando che il Cav “è simpatico, è uno sportivo, sa che deve sserci un match con delle risposte”. Alla fine la polemica è rientrata e Berlusconi è rimasto in studio, replicando alle accuse di Monti giunte dalla conferenza stampa avvenuta nella mattinata di ieri.
Berlusconi ha affermato di essere dispiaciuto che a Monti sfugga la linearità del suo pensiero, facendo intendere ormai una netta chiusura al professore di Varese alla guida del ruolo dei moderati. Le critiche maggiori di Berlusconi sono state, però, rivolte al suo ex partner Gianfranco Fini. In un momento di tranquillità, Berlusconi ha voluto raccontare un sogno. “Ho avuto un incubuo stanotte”, ha dichiarato il Cav. “C’era ancora Monti presidente del Consiglio con Di Pietro alla Cultura, Ingroia alla Giustizia e poi c’era Fini… Fini era alle fogne”.
Sul suo profilo twitter Fini ha subito replicato a Berlusconi dichiarando che preferisce “essere un incubo notturno di Berlusconi che un suo complice nel trattare l’Italia come un bottino da spartire o un bordello”. Nella mattinata di ieri Berlusconi era stato intervistato da Alessandro Banfi di Tgcom24, al quale aveva dichiarato di voler raggiungere la vittoria con il 40% dei voti. Berlusconi ha affermato di voler abolire l’Imu, ma ha anche attaccato altri politici italiani ed europei. Bersani è stato definito “un vecchio boiardo del Pci”, Fini e Casini sono stati etichettati come “traditori”, Grillo come una “scimmia”.