La campagna elettorale è entrata nella sua fase più calda, visto che tra venti giorni prenderanno il via le elezioni politiche dalle quali emergerà il nuovo esecutivo italiano dopo l’esperienza del governo tecnico capitanato da Mario Monti. Il dibattito politico si è infiammato ulteriormente dopo le recenti dichiarazioni di Silvio Berlusconi, che ha promesso agli italiani la restituzione delle somme versate per il pagamento dell’Imu sulla prima casa nel 2012, in caso di vittoria della coalizione di centro-destra. Il leader del Pdl ha promesso anche di abolire definitivamente la tassa per i prossimi anni.
Berlusconi ha affermato che la manovra avrebbe un costo di 8 miliardi di euro circa, ma ci sarebbe la copertura necessaria attraverso il gettito fiscale derivante da un possibile accordo con la Svizzera. I soldi verrebbero anticipati dalla Cassa Depositi e Prestiti. Le dichiarazioni del Cav hanno suscitato forti polemiche tra i leader politici degli altri schieramenti. Secondo Mario Monti, si è trattato di una sorta di “voto di scambio” o meglio ancora di un “simpatico tentativo di corruzione”.
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L’ormai ex premier, che subentrò allo stesso Berlusconi nel novembre 2011 quando lo spread Btp-Bund volò ai massimi di sempre a 575 punti, ha rincarato la dose affermando che “è la prima volta che in modo scientifico qualcuno cerca di comprare il voto degli italiani con i soldi degli italiani stessi, quelli usati per tappare i buchi di bilancio lasciati proprio da lui che ha governato otto degli ultimi dieci anni”. Solleva dubbi sulla promessa di Berlusconi anche il leader di Futuro e Libertà, Gianfranco Fini. Il presidente della Camera ha spostato però il focus sulla copertura del rimborso Imu.
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Secondo Fini “gli svizzeri non acceteranno mai di firmare un accordo con la Repubblica italiana alle condizioni che sono state poste”. Fini ha dichiarato di non essere di certo dalla parte degli svizzeri, ma “non si può vendere moneta falsa”. Pier Luigi Bersani, leader del Pd, ha invece giudicato la promessa di Berlusconi come “una proposta sciocca”. Secondo Bersani si tratta di “una promessa demagogica, che non ha fattibilità”.