I Btp sono in buona salute: è questo che sostengono esperti come quelli di Equita e Unicredit. Ed all’interno di questa ricetta di benessere la fa da padrone anche lo spread tra Btp e Bund che rimane stabile a 133 punti.
Con un tasso sul decennale al 2,05% a meno di due settimane dalle elezioni politiche. Certo, un po’ di tensione da parte degli investitori è da tenere da conto e non solo per ciò che concerne il mercato obbligazionario. Ciò non toglie che sia impossibile non notare come il rialzo dei rendimenti dei Bund, in seguito alla risalita del Treasury bond Usa non ha portato pressioni sullo spread Btp-Bund. A sorpresa i differenziali non sono aumentati come ci si aspettava. Spiegano da Equita:
La settimana scorsa si è registrato sul mercato obbligazionario domestico una ridotta volatilità sia dei base rate che dei credit spread. Nonostante la notevole pressione esercitata dai tassi Usa sui relativi tassi europei, i rendimenti dei principali titoli governativi del vecchio continente hanno mantenuto livelli pressoché invariati. Pur in prossimità dell’appuntamento elettorale italiano, lo spread dei rendimenti decennali Btp/Bund è rimasto in area 130 punti base.
Secondo Kornelius Purps di Unicredit tutto ciò sarebbe legato al fatto che (a prescindere dalla percezione della popolazione, N.d.R.) l’economia sarebbe in espansione in questo momento e gli investitori si stanno gradualmente preparando a tassi d’interesse di politica monetaria più elevati. Non solo, seguendo la linea europea anche l’Italia potrebbe ricevere un upgrade nelle revisioni dei rating di Fitch, Moody’s e S&P tra aprile e marzo. Un ulteriore motivo alla base della buona salute dei BTP sta nel fatto che stanno man mano sparendo le preoccupazioni sulla sostenibilità del debito, fattore importantissimo per gli investitori insieme al fatto che il quantitative easing sia ancora di sostegno all’emissione dei titoli di Stato stessi.