Il governo della Corea del Sud si è visto costretto a tagliare le proprie previsioni di crescita economica sia per il 2011 che per il 2012, un riflesso incondizionato dell’attuale momento globale, soprattutto se si pensa alla crisi del debito dell’eurozona: le stime non saranno come quelle dei mesi scorsi, ma la nazione asiatica è intenzionata a rimanere piuttosto conservatrice dal punto di vista tributario, cercando di ottenere come obiettivo principale la stabilità economica. Nel dettaglio, il ministero della Strategia e della Finanza si attende ora una crescita del 3,8% nel corso di quest’anno e del 3,7% nel 2012, ben al di sotto dell’incoraggiante 4,5% di qualche tempo fa. L’outlook, comunque, è stato rivisto leggermente al rialzo.
Come ha precisato Choy Sang-mok, direttore generale di Politica Economica per il medesimo dicastero appena menzionato, il paese deve guardare con una certa urgenza al mercato e al settore pubblico, due priorità imprescindibili. La revisione del 2012 potrebbe sorprendere qualche osservatore, ma è una consuetudine assodata che il ministro sia più fiducioso rispetto alla banca centrale, in parte a causa degli obiettivi che vuole porsi l’esecutivo nazionale. La stabilità macroeconomica rimarrà al centro dei principali piani di rilancio, con una spesa che non dovrebbe superare il 60% dei 326,1 trilioni di won, il budget che è stato stanziato nei primi sei mesi di quest’anno. Quali sono gli altri dati di riferimento in questo senso?
Sempre secondo quanto preventivato dal ministero, la crescita delle esportazioni dovrebbe rallentare al 7,4% annuo rispetto al precedente 19,2%, con un surplus per il nuovo anno che è destinato a diminuire di ben nove miliardi di dollari. I rialzi dell’ultimo trimestre di questo 2011 potrebbero comunque consentire un recupero sufficiente, con tutti gli aggiustamenti del caso. La Corea del Sud lascerà ampio raggio d’azione al mercato, in modo che possa determinare il valore del won stesso e così da contrastare nella maniera più efficace possibile la volatilità.
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