Il debito pubblico raggiunge un nuovo record a marzo e l’inflazione continua a salire ad aprile: entrando nello specifico dei dati di Bankitalia è possibile scoprire come l’indebitamento delle amministrazioni pubbliche è stato pari a 2.260,3 miliardi, in aumento di 20,1 miliardi rispetto a febbraio.
Statisticamente, si tratta del livello più alto da luglio 2016, quando aveva raggiunto i a 2.252,2 miliardi. Un fattore molto importante del quale tenere conto: non possiamo dimenticare quello che il ministro del Tesoro Pier Carlo Padoan ha ricordato in occasione delle stime di febbraio, ovvero che se non si frena il debito non si puà nemmeno crescere. Sono stati diversi i fattori ad aver portato a questa crescita e come sottolinea la Banca d’Italia insieme a consumare di più sono le Amministrazioni centrali (incremento di circa 20 miliardi, N.d.R.) mentre calano le spese delle Amministrazioni locali (- 0,2 miliardi, N.d.R.) e le spese degli enti di previdenza rimangono invariate.
Per ciò che riguarda l’inflazione, il dato è in salita ed in totale linea con quello che sta accadendo nel resto nel mondo: il costo della vita in aprile è accelerato e soprattutto nelle grandi città raggiunge o supera il 2% che la Banca Centrale europea, utilizza come valore di riferimento. Piccola nota: il tasso di inflazione dell’1,9% di aprile è il più alto registrato dall’Istat da oltre quattro anni. Dati che non si vedevano in Italia dal 2013 e che aprono la strada, sia a livello italiano che europeo scenari da studiare con attenzione, soprattutto se si vuole evitare il peggioramento della situazione economica generale della popolazione.